Il PalaModì finisce in tribunale: scontro Lamberti-Gramigni sulla consegna del palasport di Livorno
Al Comune, due anni fa, l’imprenditore disse: «È stato inaugurato non completo». Il figlio dell’ex sindaco lo ha querelato per diffamazione. Ora si farà il processo
LIVORNO. Una polemica che in dieci anni non si è mai sopita. È quella sul Modigliani Forum, il fiore all’occhiello degli impianti sportivi livornesi voluto dal compianto ex sindaco Gianfranco Lamberti e inaugurato nel 2004 al termine del suo secondo mandato. Diversità di vedute che vanno avanti dal 2013, da quando la PalaLivorno ne rilevò la gestione dal Comune e il responsabile, l’imprenditore fiorentino Massimo Gramigni, al Tirreno disse che quel palasport era «stato costruito nell’epoca Lamberti con la voglia di concludere l’opera e inaugurarla per meri motivi elettorali. Immaginate quanto ha contato in quelle circostanze la diligenza del buon padre di famiglia». Parole al quale l’allora primo cittadino, scomparso nel 2018, gli rispose sottolineando che parlava «a vanvera» e che quella struttura «era l’orgoglio della città».
Il processo
Dieci anni dopo è ancora battaglia (stavolta legale) fra Gramigni e la famiglia Lamberti, con il figlio Pasquale che lo ha querelato e il tribunale che ha rinviato a giudizio l’imprenditore per diffamazione. Secondo l’accusa il sessantacinquenne avrebbe offeso la memoria dell’ex sindaco durante la settima commissione del consiglio comunale, che si è tenuta due anni fa. Nei giorni scorsi davanti al giudice di pace si è tenuta la prima udienza, alla quale Gramigni non era presente perché la cancelleria di palazzo di giustizia non gli ha notificato alcun avviso.
Il fatto
Il 18 gennaio di due anni fa Gramigni, di fronte alla settima commissione del consiglio comunale, «in occasione del proprio intervento in qualità di vicepresidente della PalaLivorno, che dal 2013 gestisce il Modigliani Forum» – si legge nel decreto di citazione a giudizio – avrebbe «offeso la memoria del defunto Gianfranco Lamberti in qualità di sindaco di Livorno dal ’92 al 2004, morto nel 2018, affermando senza alcun fondamento che l’allora primo cittadino, in veste di massimo rappresentante dell’amministrazione comunale, nel 2002 avrebbe consegnato alla società ForumNet (vincitrice della gara d’appalto per l’impianto) una struttura pubblica con gli impianti non terminati. In particolare dicendo: “Il palasport era stato inaugurato senza completare l’impiantistica di riscaldamento e di illuminazione. E non una mancanza di una luce a led. Esistevano elettrovalvole e il filo direttamente staccato, non c’era neppure il quadro sinottico».
La difesa
Gramigni – contattato dal Tirreno – non avendo ricevuto alcuna notifica niente può sapere del processo. Ma ricorda bene l’audizione e, dicendosi fiducioso sull’evolversi della vicenda, spiega che ciò che ha detto non se lo è certo inventato: «Il mio indirizzo di residenza è noto, non so come mai non mi abbiano notificato niente – dice – io ripeterei tutto ciò che ho detto e mi dispiace di ingolfare per questo motivo la giustizia italiana». l