Porto di Livorno, le domande di Usb su traffici e occupazione
Il sindacato evidenzia il calo «del 20% nei traffici» e chiede chiarezza su alcune tematiche
LIVORNO. L’Unione Sindacale di Base (Usb) ha commentato i dati pubblicati dall’Autorità di Sistema Portuale relativi alla movimentazione delle merci nel porto di Livorno nel quinquennio 2019-2024. Secondo Usb, «i numeri evidenziano una contrazione del traffico complessivo di quasi il 20%, con cali significativi nei settori dei container (-16%) e delle auto (-20%). In controtendenza, crociere e trasporto passeggeri registrano un aumento rispettivamente del 21% e del 4%, ma questi comparti presentano un minor valore aggiunto economico e un impatto ambientale significativo».
Usb evidenzia anche le incertezze legate al progetto della Darsena Europa. «Già in passato – ricorda il sindacato – l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva bloccato l’acquisizione del Terminal Darsena Toscana (TDT) da parte di MSC, poiché il gruppo Aponte detiene già una partecipazione importante nel Terminal Lorenzini». Usb si chiede cosa accadrebbe nel caso in cui MSC ottenesse la gestione della nuova infrastruttura, paventando «il rischio di una concentrazione eccessiva nel settore».
Il sindacato solleva interrogativi sul futuro dei lavoratori del TDT e del Terminal Lorenzini: «Gli attuali occupati saranno mantenuti? Lorenzini venderà le proprie quote? La concessione subirà modifiche?». Inoltre, USB chiede chiarezza sulle dichiarazioni che parlano della creazione di 500 nuovi posti di lavoro, chiedendosi «se si tratterà di occupazione stabile o precaria».
Organizzazione del lavoro e sistema degli appalti
Secondo l’Usb, «indipendentemente dai dati sui traffici, il porto di Livorno continua a scontare criticità strutturali mai risolte. Il sistema attuale, basato su un intreccio di appalti e subappalti tra diversi soggetti, non garantisce una gestione chiara ed efficiente». Il sindacato, sostiene ancora poi nella nota, il «frequente ricorso al lavoro straordinario e una pressione crescente sulla produttività dei lavoratori».
Usb sottolinea inoltre che «le società portuali ex articolo 16 non figurano tra quelle con maggiori utili, mentre i terminalisti ex articolo 18 registrano risultati economici migliori. Ciò dimostra che il sistema attuale non redistribuisce equamente le risorse e penalizza i lavoratori. Simili problemi si riscontrano nel settore della movimentazione auto, caratterizzato da appalti e subappalti multipli, contratti non sempre adeguati e precarietà diffusa».
«Necessario un nuovo modello di organizzazione del lavoro»
Ribadisce che «qualsiasi progetto sul futuro del porto di Livorno, compresa la Darsena Europa, dovrebbe essere accompagnato da una riorganizzazione del lavoro». Il sindacato sostiene «la necessità di superare il sistema attuale degli appalti per garantire maggiore stabilità e diritti ai lavoratori. Solo attraverso un modello più equo e strutturato sarà possibile assicurare un futuro solido per il porto livornese, sia in termini di competitività che di occupazione».