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Il caso

Il sindaco di Roseto contro i tifosi PL, Salvetti non ci sta: «Non date lezioni»

di Alessandro Bernini
Il sindaco di Roseto contro i tifosi PL, Salvetti non ci sta: «Non date lezioni»

Dall’Abruzzo accusano «Cori e offese ai nostri giocatori per tutta la partita». La replica: «Il nostro pubblico non ha mai avuto atteggiamenti violenti»

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LIVORNO. I cori arrivano in consiglio comunale. Non a Livorno, ma a Roseto. Non sono cori dei lavoratori, cori di protesta, quelli che davvero dovrebbero interessante a una Amministrazione. Sono i cori dei tifosi PL che non sono piaciuti al sindaco di Roseto (che non era alla partita).

Il caso

Ma cosa è successo? Domenica il clima al PalaMacchia per PL-Roseto era molto caldo: palasport esaurito, arrivava la capolista imbattuta, partita bellissima e sempre punto a punto. Una bolgia di tifo. E come avviene sempre, ci sono stati cori per la PL, cori di scherno agli avversari , cori di gioia e cori di rabbia.

Ce n’è uno che i tifosi PL fanno sempre e a quanto pare sarebbe stata la pietra dello scandalo. Il coro “uccidiamoli”. Che ha da sempre il significato di “asfaltiamoli” e non certo di “prendiamo la P38 e veniamo ad ammazzarvi”. Non sarà un coro da teatro di Vienna o da Cappella Sistina; ma se nello sport gli eccessi fossero solo le parole, sai che bello...

Gli eccessi purtroppo sono altri. Come quelli del 3 settembre a Livorno che portarono tifosi di Roseto e di Montecatini a scontrarsi, con lancio di seggiolini e rissa. Finì con 15 Daspo per i tifosi di Roseto.

L’accusa da Roseto

Il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, ha affidato le sue accuse ai social. «Come si evince chiaramente da alcuni video che ho avuto modo di visionare i nostri giocatori sono stati vittime, durante il match, di chiari e pesanti insulti e aggressioni verbali da parte di un'ampia frangia della tifoseria locale. Parole di una violenza inaudita e che voglio stigmatizzare e condannare in qualità di primo cittadino. Una situazione resa ancora più paradossale dal fatto che questa trasferta era stata vietata ai nostri tifosi.

Agli atleti, allo staff tecnico e a tutta la società rosetana va la mia vicinanza e spero che anche il mio collega di Livorno, il Sindaco Luca Salvetti, condanni e prenda le distanze da questi atteggiamenti che, di certo, nulla hanno a che fare con lo sport... Sarà mia premura portare al più presto all’attenzione dell’Assise Civica un’apposita risoluzione per prendere le distanze da questi atti inqualificabili...»

La replica di Salvetti

Ma il sindaco di Livorno non ci sta. E ieri sera ha replicato in modo decisivo: «Livorno è Basket City, lo è per risultati, lo è per passione, tifo ed entusiasmo. Il nostro pubblico si fa sempre sentire e trascina i giocatori ma non è mai trasceso in comportamenti violenti. Non siamo quindi disposti a sentirci dare lezioni di sportività. Gli atti violenti non fanno parte del credo delle tifoserie livornesi: questo dico al collega sindaco di Roseto che non ho sentito esprimersi sugli episodi, documentati da diversi video in rete, che hanno invece visto protagonista la tifoseria più accesa del basket Roseto, a cominciare da ciò che è accaduto al Modigliani Forum a settembre in occasione delle finali di Supercoppa. Invito tutti ad abbassare i toni e a non contribuire ad un clima che potrebbe nuocere ai prossimi impegni».

Cosa può succedere

I cori porteranno a una multa e niente di più come avviene da sempre. Ipoteticamente la PL rischia qualcosa in più (compresa la squalifica) invece per l’invasione di festa a fine partita, prima che giocatori avversari e arbitri fossero usciti.

Resta una certezza. Non ci sono stati episodi di violenza, né contro i giocatori né contro staff o dirigenti di Roseto. Il pullman è ripartito tranquillo. Non ci sono stati interventi delle forze dell’ordine. Il che non è un merito dei tifosi PL, perché gli episodi di violenza non ci devono mai essere a prescindere. É soltanto un dato di fatto.


 

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