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Livorno e i Bagnetti del Poccianti: via ai lavori al vecchio impianto termale: «Qui la chiesa di Santa Teresa d'Avila»

di Francesca Suggi
Lo stato di degrado della struttura
Lo stato di degrado della struttura

Dal degrado del bene ottocentesco alla rinascita, il vescovo: «Il complesso parrocchiale sarà pronto in due anni»

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LIVORNO. «Finalmente ci siamo. Entro fine anno partiamo coi lavori che porteranno nell’arco di un paio di anni ad aprire la nuova chiesa di Santa Teresa D’ Avila alla Puzzolente». Questa volta lo dice forte e chiaro monsignor Simone Giusti vescovo di Livorno.

Se da una parte si inaugura un pezzo di storia liberty, la Sala della Mescita delle Terme del Corallo, dall’altra anche la Santa Chiesa ci mette soldi e progetto. Per far tornare a vivere gli ex Bagnetti di Pasquale Poccianti, uno dei massimi architetti dell’allora Granducato di Toscana (quello che ha realizzato anche il Cisternone, il Cisternino di Città e il Cisternino di Pian di Rota).

Una rinascita in mano della Diocesi di Livorno che da tre anni ha avuto la donazione del bene ottocentesco, in stato di abbandono, da parte degli eredi di sangue blu, i conti Morozzo Della Rocca.

Via ai lavori

E’ vero, ci sono stati ritardi nella partenza dell’intervento. «Il dramma è stato l’aumento dei prezzi del restauro che ci ha portato a quasi il 60% in più dei preventivi e poi l’ottenimento dei permessi: ma adesso ci siamo. Anche la zona della Puzzolente che comincia ad essere sempre più abitata merita una sua chiesa», continua lui che a questa operazione tiene molto.

Gli addetti ai lavori sono già partiti col taglio della vegetazione selvaggia che da tempo ha preso il sopravvento. Si ripulisce il bene per cantierare. L’iniziale finanziamento per la prima parte dei lavori ammonta a circa mezzo milione di euro: i contributi arrivano dalla Cei di Roma. «Si parte con l’intervento sul fabbricato centrale, quello principale: sono previsti lavori al tetto e alla facciata, si tratta di restauro e risanamento di facciate e coperture gravemente compromesse», spiegano dallo studio Caturegli & Co.

Restauro e recupero

È dello studio il progetto in corso, che ha l’obiettivo di creare in quella parte di città immersa nel verde a due passi dal bosco, un complesso parrocchiale, che intende recuperare i vecchi alloggi e per il momento spazi a verde per i ragazzi sul retro. Il complesso è rimasto troppi anni nel dimenticatoio. Oggi il giardino e la struttura storica sono travolti dalla vegetazione. Quasi tutto è a rischio crollo. Anche in passato i precedenti proprietari, i conti Morozzo Della Rocca, lo avevano lasciato al degrado e alle intemperie. Da qui la scelta di donarlo alla Diocesi per diventare la piccola chiesa intitolata alla Santa Teresa D’Avila a cui era dedita la contessa Giovanna Spinola Morozzo Della Rocca (madre degli eredi).

Dalle terme alla chiesa

Adesso i permessi ci sono. Così il parere della Soprintendenza. Quel mini impianto termale con vasche sulfuree inaugurato nel 1844 e frequentato anche dal chimico Giuseppe Orosi diventerà tutt’altro.

Ancora non è chiara la destinazione delle due ali laterali, come confermano gli architetti dello studio. Che garantiscono che l’immobile non verrà stravolto, ma sarà recuperato tenendo conto delle sue origini.

Ecco che nel corpo principale, quello quadrato, troveranno posto l’altare e le sedute. La Diocesi tutta e il vescovo in primis sono contenti di poter restituire ai livornesi questo tesoro ottocentesco. «Restaureremo tutto secondo le precise indicazione della Sovrintendenza, preservandone la storia e le caratteristiche», prosegue il vescovo.

Servizi per i fedeli

A breve quindi chi andrà a farsi una passeggiata nel verde della Puzzolente potrà vedere ponteggi montati e operai al lavoro. Quelli che stanno intervenendo sul verde ci sono già. Il progetto procederà a lotti. Primo tra tutti il restauro del tetto e delle coperture per la messa in sicurezza dell’immobile: il degrado attuale del Tempietto infatti va arrestato.

Il progetto è guidato dallo Studio Tecnico Caturegli, che collabora con la Curia. L’impresa che eseguirà i lavori di restauro sarà la ditta Edilteco S.rl di Livorno. «Così nel piano terra di circa 250 metri quadri saranno ricavati luoghi parrocchiali per riunioni, catechismo, assemblee e la cappella», va nei dettagli Giusti.

Tanti i metri quadri a disposizione anche al primo piano. «Qui verrà l’abitazione del parroco e altri locali parrocchiali», va avanti. L’ultimo lotto sarà quello che prevede la realizzazione di un centro ricreativo.

«Il nostro obiettivo è quello di portare persone in questa bella zona della città», chiude monsignor Simone Giusti.


 

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