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Livorno, il villaggio di Natale rischia di trasferirsi nel 2025: «Non ci andiamo»

di Luca Balestri

	Una piccola elfa taglia il nastro del Villaggio di Natale dell’anno scorso in villa Fabbricotti (foto Silvi)
Una piccola elfa taglia il nastro del Villaggio di Natale dell’anno scorso in villa Fabbricotti (foto Silvi)

Garufo: «Continuano ad arrivare esposti per la sua collocazione in villa Fabbricotti»

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LIVORNO. «Non sappiamo se l’anno prossimo riusciremo a realizzare il Villaggio di Natale, ma sicuramente il fatto che ci siano delle proteste per farlo in un posto diverso da Villa Fabbricotti è demotivante». La presidente di Pro Loco Livorno, Ombretta Bachini, è stanca dell’ennesima polemica che si è creata attorno al Villaggio di Natale. La sua presenza nel principale parco cittadino scontenta qualche residente della zona Fabbricotti. E il villaggio rischia di essere spostato già a partire dal prossimo anno, se non proprio annullato. Ma perché darebbe noia il villaggio? «Perché villa Fabbricotti è un’oasi verde in mezzo alla città, perché la gente deve essere libera di andare lì, sedersi e leggere un libro essere disturbata – spiega la presidente –. E la cosa che dà più noia sono le giostrine che abbiamo. Ma per noi le giostrine valgono cinquemila euro di rimborso, sono essenziali».

Per tenere in piedi un evento del genere, anche visto che Pro Loco è un’associazione di volontariato, servono dei ricavi sicuri. «Il bilancio di previsione è di 106.370 euro, con un contributo di compartecipazione del comune di 30mila euro. Il resto si fa con le entrate nel Villaggio», continua Bachini.

L’accusa

La cattiva pubblicità all’evento, sicuramente non aiuta questa forma di volontariato. «Abbiamo fatto una riunione in Comune, dopo che avevamo già cominciato a montare il Villaggio di Natale, con l’assessore Garufo e con alcuni esponenti del Consiglio di zona 3 – dice Bachini –. Ma la contrarietà delle persone è emersa all’improvviso. Ci si deve chiedere quante persone rappresenti il Consiglio di zona 3. So che hanno raccolto anche delle firme contro il Villaggio, anche se poi hanno negato».

L’idea di sgombrare il parco di viale della Libertà non va giù a Pro Loco: «L’anno scorso abbiamo fatto ottomila ingressi, che forse valgono più di ogni firma, ne sono certa – affonda la presidente –. La cosa strana è che all’incontro in comune c’era anche il presidente del Consiglio di zona 1, Giuseppe Barbato. So che alcuni vorrebbero spostare il Villaggio in Corea». Ma il Villaggio nel quartiere nord della città, secondo Pro Loco, è un’idea non praticabile. Per diversi motivi: «Non possiamo andare in Corea perché il mercatino non ci viene, il luna park non ci viene, e da evento turistico il nostro diventerebbe un evento di animazione territoriale». Bachini poi fa anche una chiosa sui consigli di zona: «Dovrebbero raccogliere le istanze dei cittadini, peccato che in tanti non sanno nemmeno cosa siano. Il loro ruolo dovrebbe essere propositivo, ma non possono avere potere decisionale. Per questo c’è l’amministrazione».

La posizione del Comune

Interviene anche l’assessore Garufo: «Il Villaggio è una bella attrazione per i bambini, e la Pro Loco fa animazione anche con le scuole. Ma ci sono tante critiche, soprattutto da parte del Consiglio di zona 3», dice. «Anno dopo anno, noi abbiamo esposti di continuo, e questa non è la vita che vogliamo fare noi, e neanche la vogliamo fare alla Pro Loco».

Spazio quindi all’ipotesa Corea? «Il presidente del Consiglio di zona 1 ha proposto il parco Baden Powell come sede del Villaggio. Lo spostamento del Villaggio è una situazione che va approfondita», spiega l’assessore.

Tutto è ancora da definire. «C’è una discussione in giunta sul tema, e anche tra le forze politiche. Finito quest’anno, vedremo dove poter mettere il Villaggio. Vanno coinvolte tutte le voci, ma noi non abbiamo promesso niente a nessuno». l


 

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