«Pd e Mirabelli soffrono di dislessia». Bufera social su Ribechini, l’uomo dei comitati livornesi
La gaffe del presidente dell'associazione Porto Pulito attaccando il segretorio del Pd. La replica dell’associazione: «Disturbo che riguarda tre milioni di italiani, si informi»
Livorno Stavolta Luca Ribechini, l’uomo dei comitati, il grande nemico dell’amministrazione comunale, il rompiscatole come si definisce lui, da sempre, per scelta, non proprio politicamente corretto, è inciampato sul peggior linguaggio del millenio scorso.
Nella diatriba politica sui fumi prodotti dalle navi in porto, che sabato aveva visto 4 candidati (Barale, Cosimi, Guarducci e Pezone) firmare un impegno per contingentare i traffici marittimi non essenziali, Ribechini ha dato del dislessico al segretario del Pd Federico Mirabelli, che in un intervento sul Tirreno aveva contestato quell’impegno sottolineando che sarebbe un errore scendere a un conflitto su scala locale tra lavoro e ambiente.
«Oggi il Segretario del Pd torna a dichiarare sulla stampa cittadina che noi di Porto Pulito vogliamo ridurre indiscriminatamente il traffico portuale – ha scritto ieri in un commento sul proprio profilo social dall’emblematico titolo “Partito dislessico o partito diGoebells? ” –. Beh, a questo punto i casi sono due: o non si è capaci di leggere un semplice testo, o se ne dà una lettura volutamente parziale. Farebbe propendere per una banale diagnosi di dislessia l’incapacità di comprendere il significato del semplice termine “crociere”, settore che pure è menzionato chiarissimamente nel nostro documento come il meno essenziale, da contingentare in attesa di misure concrete contro i fumi navali».
Le parole di Ribechini hanno ricordato un po’ quei film anni Ottanta o Novanta in cui tranquillamente si rideva per battute su “froci e finocchi” oppure quel linguaggio diffuso in cui veniva usata la parola “mongoloide” per offendere “simpaticamente” qualcuno. Roba che per fortuna una nuova e civile sensibilità ha cancellato da almeno vent’anni, nonostante gli scivoloni non siano mancati, anche di noti politici, si pensi all’uscita di Beppe Grillo sugli autistici di qualche anno fa.
Non a caso, a Ribechini, ha subito risposto, con toni civili, l’Associazione Italiana Dislessia. «Gentile Luca, ci preme precisare un’informazione importante, a commento del suo post, rimanendo completamente estranei al legittimo confronto politico. La dislessia e gli altri disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono una neurodivergenza, una caratteristica di origine neurobiologica che non impedisce la realizzazione della specifica abilità (lettura, scrittura, numerazione o altro) ma necessita di tempi più lunghi e carichi maggiori di attenzione. Dichiarare che la mancata comprensione di un testo implichi una diagnosi di dislessia è errato, perché la dislessia non è dovuto a un deficit cognitivo. Questa affermazione è quindi lesiva della dignità delle persone con DSA che, in Italia, si stima siano tre milioni. La invitiamo a leggere con attenzione che cosa sono i DSA e come parlarne, e a modificare il testo del suo post, evitando di utilizzare la parola dislessia in senso dispregiativo».
Ma Ribechini, forse distratto, forse concentrato solo su Mirabelli e sul mondo dem, ha messo una toppa peggiore del buco (senza modificare il testo del suo post): «Grazie per la precisazione – ha scritto –. In effetti, come avrà compreso, la diagnosi più probabile non è la dislessia, ma ben di peggio. Piena solidarietà, in ogni caso, alle persone che ne soffrono».
E la sua nuova gaffe è stata evidenziata dall’associazione dislessici: «La sua espressione “ben di peggio” sta a indicare che la dislessia sia, a suo avviso, un male: come dicevamo non ha senso utilizzare una neurodivergenza (ma lo stesso sarebbe con una disabilità) con accezione dispregiativa, in un discorso che nulla ha a che vedere con questi temi, complessi e delicati». l
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