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Morte Denny Magina, il presunto assassino Hamed Hamza dopo l’aggressione: «Ora ho paura»


	La finestra del volo mortale e a destra Denny Magina
La finestra del volo mortale e a destra Denny Magina

Il trentaquattrenne teme una nuova aggressione in strada dagli amici di Magina

03 aprile 2024
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LIVORNO. «Ho paura». Sono le uniche parole confidate agli amici più stretti da Hamed Hamza, il trentaquattrenne tunisino che – come anticipato ieri dal Tirreno – nella mattinata di Pasquetta è stato massacrato con caschi e bastoni da un gruppo di una decina di giovani che gli ha teso un agguato mentre stava tornando a casa col monopattino dopo aver rispettato l’obbligo di firma imposto dal tribunale, che venerdì scorso lo ha scarcerato, alla caserma dei carabinieri di viale Fabbricotti.

L’agguato
L’aggressione, una vendetta per l’accusa di omicidio preterintenzionale per la morte un anno e mezzo fa di Denny Magina, è avvenuta all’incrocio fra via Marradi e via Nardini Despotti Mospignotti: il branco ha tentato anche di portargli via il monopattino elettrico, ma poi è fuggito alla vista di un’ambulanza della Svs di Ardenza, che si è fermata con i volontari per soccorrere Hamza, ferito alla testa e accompagnato al pronto soccorso con un trauma cranico. Ospedale che lasciato dopo poche ore, per tornare a casa – dove deve rispettare l’obbligo di dimora, restandoci dalle 22 alle 7 di ogni notte) e poi nella stessa caserma sede del comando provinciale dell’Arma: è qui che ha sporto denuncia contro ignoti per le lesioni patite.

Silenzio
«Su quello che è accaduto non voglio dichiarare niente», le uniche parole della mamma di Denny, Erika Terreni, che chiede a gran forza giustizia per suo figlio ed è rimasta sotto choc dopo la scarcerazione del trentaquattrenne indagato per omicidio preterintenzionale perché – stando alla ricostruzione della procura – al ventinovenne avrebbe sferrato un pugno in volto causandone la caduta dalla finestra del quarto piano del palazzo di case popolari di via Giordano Bruno.
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