Il Tirreno

Livorno

Il processo

«Costretto a fare la rapina per i debiti di droga»: parla il bandito preso a bastonate dal tabaccaio

Stefano Taglione
Il tabaccaio Mario Toncelli
Il tabaccaio Mario Toncelli

Livorno: il quarantatreenne, la cui posizione è stata archiviata dal giudice, ha raccontato di essere stato stordito dai due imputati

29 marzo 2023
2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Mi hanno costretto a fare la rapina per i debiti di droga, prendendomi la macchina a garanzia dei soldi. Poi ho riportato il denaro e mi hanno rilasciato l’auto. Ero in stato confusionale».

A parlare davanti al collegio del tribunale – presidente Ottavio Mosti, Alberto Cecconi e Andrea Guarini – è il quarantatreenne siciliano che il 12 agosto scorso ha assaltato la tabaccheria Toncelli di via del Lavoro, il cui titolare Mario Toncelli, nonostante il bandito fosse armato di coltello, per difendersi lo ha preso a bastonate, pugni e testate, sventando il colpo. L’uomo era indagato, ma è stato archiviato e nel processo è parte offesa.

A processo, difeso dall’avvocata Alessandra Natale, con le accuse di estorsione aggravata, tentata rapina e lesioni c’è il diciannovenne tunisino Elyes Ayari, mentre l’altra persona che poco dopo il fatto fu arrestata dalla Squadra mobile della poliziadi Stato, il trentanovenne livornese Niko Casoli, con il suo avvocato Mario Galdieri ha scelto il rito abbreviato. Secondo l’accusa i due avrebbero ceduto dosi di cocaina alla vittima per 35 euro, che però quest’ultima non sarebbe stata in grado di saldare. Motivo per il quale l’avrebbero costretta, dopo averla drogata, alla rapina. Avrebbero «approfittato della debolezza del tossicodipendente e della difficoltà a onorare il debito, chiedendogli di porsi al servizio degli spacciatori, costringendolo a subire la privazione del mezzo, portato sul luogo della rapina». Nell’udienza di ieri pomeriggio ha parlato anche il tabaccaio, Mario Toncelli, che non ha riconosciutol’autore della rapina in quanto coperto in volto. l

S.T.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il caso

Firenze, giocatore di 15 anni finito al pronto soccorso: i genitori del ragazzo che lo ha aggredito vanno in ospedale

di Danilo Renzullo