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Alluvione a Livorno

Processo alluvione: l’ex sindaco di Livorno Nogarin parlerà in aula, Pucciarelli chiede l’abbreviato

Federico Lazzotti
Processo alluvione: l’ex sindaco di Livorno Nogarin parlerà in aula, Pucciarelli chiede l’abbreviato

I due sono indagati per omicidio colposo plurimo nel processo per la morte di otto persone avvenuta la notte tra il 9 e il 10 settembre 2017 

19 marzo 2021
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LIVORNO. Stanno per dividersi, prendendo strade diverse, i percorsi (e forse destinazioni) processuali dell’ex sindaco Filippo Nogarin e dell’allora comandante della municipale, responsabile della protezione civile dall’agosto precedente, Riccardo Pucciarelli. Entrambi sono indagati per omicidio colposo plurimo in cooperazione per la tragica notte dell’alluvione del 10 settembre 2017 dove morirono otto persone travolta da un’onda di fango: Gianfranco Tampucci, Roberto Vetusti, Martina Bechini, Raimondo Frattali, Glenda Garzelli, Simone, Filippo e Roberto Ramacciotti. Secondo i pubblici ministeri che hanno chiesto per entrambi il rinvio a giudizio non hanno fatto – nei ruoli apicali che rivestivano a tutela della salute dei cittadini – tutto quello che era necessario per provare a evitare quello che è poi avvenuto.

L’udienza di ieri mattina, davanti al giudice Marco Sacquegna è durata meno di un’ora. Il tempo necessario per gli imputati di anticipare le proprie scelte. Pucciarelli, difeso da Anna Francini, ha chiesto di accedere al rito abbreviato (nel caso di condanna avrà uno sconto di un terzo e comunque eviterà il dibattimento) condizionato da due elementi: la deposizione della consulenza e dei documenti firmati dagli esperti che ha nominato e di essere ascoltato dallo stesso giudice.

L’ex sindaco, invece, difeso da Sabrina Franzone, nel caso venga rinviato a giudizio affronterà il processo. Ma prima della decisione del giudice per le indagini preliminari, che dovrebbe arrivare a settembre, ha chiesto di rilasciare delle dichiarazioni spontanee. La linea difensiva di entrambi è simile. L’alluvione che si è abbattuto sulla città di Livorno quella notte maledetta – è la loro tesi – è un evento straordinario, come hanno confermato anche i consulenti della procura. E le conseguenze non potevano essere fermate. Inoltre lamentano che nessuno, in quelle ore, li ha avvisati che le condizioni e il quadro meteorologico stava cambiando con conseguenze disastrose. —

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