Il Tirreno

Livorno

Studenti alla scoperta delle emozioni

Studenti alla scoperta delle emozioni

Il progetto “Educare alla non violenza” coinvolge 325 alunni delle Micali

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LIVORNO. Empatia, ascolto, consapevolezza delle proprie emozioni e gestione dei conflitti. Sono questi gli ingredienti principali su cui si base il progetto “Educare alla non violenza” che, anche quest'anno, per la terza edizione, coinvolge gli studenti delle seconde classi della scuola media “Giuseppe Micali” per un totale di circa 325 ragazzi (25 alunni per 13 classi, per due ore alla settimana per classe), quasi 1000 ragazzi coinvolti in tre anni. Il progetto si prolungherà fino a febbraio, è promosso dal Movimento non violento di Livorno ed è sostenuto, anche economicamente, dal Lions Club Livorno Host che, anche per questo anno, ha stanziato una cifra di 1500 euro. «L'iniziativa – spiega Rocco Pompeo, presidente del Movimento non violento – è partito dalla nostra associazione e ha trovato l'adesione della scuola Micali. La scelte delle seconde classi obbedisce a indicazioni pedagogiche e didattiche: la seconda classe corrisponde all'età in cui si manifestano elementi di disagio e conflitto. I ragazzi – aggiunge - si sono molto divertiti, e, attraverso il progetto, si abituano a pensare a quella che potrebbe essere la scelta migliore fra varie soluzioni».

«Il progetto ha l'obiettivo - spiega Valerio Ianitto, mediatore familiare e consulente educativo, che per il progetto ha curato la parte di laboratorio - di creare consapevolezza emotiva nei ragazzi, cercando di favorire l'ascolto empatico delle loro emozioni: un lavoro di relazione per i ragazzi, che favorisce la loro interazione con il resto della classe». E ancora: «Il progetto - spiega Patrizia Lensi, seconda vicepresidente del Lions Club Livorno Host - è stato esteso anche agli insegnanti e ai genitori, a questi ultimi sono stati forniti strumenti operativi utili per attivare l'ascolto attivo dei loro figli, e per comprendere le proiezioni emotive che esercitano sui bambini». Iannitto va nei dettagli: «La cosa interessante è che dai questionari somministrati ai ragazzi emerge che le loro emozioni prevalenti sono l'ansia ma anche la paura per le condizioni socio-economiche. Ma ci sono, comunque, sentimenti legati alla gioia e alla felicità specie per le cose quotidiane». Dice la sua anche la preside Manuela Mariani: «Un progetto di sistema che ha suscitato interesse tra i ragazzi. L'obiettivo è fornire gli studenti di strumenti utili per gestire le emozioni, specie quelle che potrebbero portare al conflitto, che potrebbero sfociare in bullismo. Un alunno deve stare bene con sé e a scuola, altrimenti c'è il rischio che il processo di apprendimento passi in secondo piano». In tal senso, la scuola Micali è impegnata in un progetto di educazione sessuale che si estende ai ragazzi delle classi terze.

Rosanna Harper

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