Il Tirreno

Livorno

Bottini dell'Olio: museo pronto eppure chiuso

Riccardo Pasquinelli
Il rendering del museo della città fra piazza del Luogo Pio e i Bottini dell'Olio
Il rendering del museo della città fra piazza del Luogo Pio e i Bottini dell'Olio

L'apertura, prevista inizialmente per inizio 2015, slitterà almeno fino alla fine di quest'anno. Per l’allestimento il Comune mette 800.000 euro, serve un altro milione e mezzo (chiesto alla Regione)

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LIVORNO. Ormai è fatta. O meglio: sembrerebbe fatta. Gli operai stanno smontando il cantiere e gli ambienti che ospiteranno il nuovo Museo della città e la Biblioteca Labronica in piazza del Luogo Pio sono praticamente pronti dopo circa due anni di lavori. Ma l’apertura per adesso è un punto interrogativo. «Fine anno o forse inizio 2016», dice l’assessore alla cultura Serafino Fasulo.

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SETTE MILIONI DI SPESA. Fu il sindaco Cosimi all'inizio del 2013 a porre la prima pietra dell'opera, finanziata per buona parte da fondi europei arrivati attraverso i piani integrati di sviluppo integrato sostenibile (Piuss) della Regione, che in città hanno messo in campo ben 26 milioni di euro. Come si vede si tratta di una somma molto elevata che comprende la ricostruzione della Dogana d'acqua (anche quella ormai praticamente ultimata) e dello Scoglio della Regina e gli interventi di rivitalizzazione di Borgo Cappuccini attraverso il sistema dei totem interattivi, come noto già fallito.

Speriamo che vada meglio al Luogo Pio dove sono stati impegnati più di 7 milioni di euro, di cui quasi 3 reperiti dal Comune, per costruire un Polo culturale (museo più biblioteca) che rappresenta un'autentica sfida per la nuova amministrazione civica.

LAVORI IN ORARIO. I lavori sono stati conclusi nei tempi dovuti, non ci sono stati particolari ritardi né risultano difficoltà durante la loro esecuzione: una volta tanto tutto è filato liscio consentendo di incassare il finanziamento europeo che in caso di gravi rinvii sarebbe stato ritirato. Segno evidente che se ci sono regole precise e un po' di rigore le cose si fanno.

E qui molto è stato fatto. Il cantiere è stato affidato alle imprese Società edilizia Tirrena di La Spezia, Iteci di Livorno, Impianti industriali di Pisa che hanno lavorato sul progetto definitivo degli architetti Di Pietrantonio e Lessi mentre l'allestimento museale è dello studio associato Guicciardini e Magni di Poggibonsi.

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STRUTTURA PRONTA MA... «La struttura è pronta, gli arredi sono già in allestimento», dice Fasulo. Sono stati restaurati i Bottini dell'olio e la chiesa del Luogo Pio, e costruiti nuovi spazi. Ora il cantiere sta chiudendo ed entro giugno si prevedono i collaudi per rendere agibile il complesso.

Quando l'apertura? Questa è la grande domanda: in realtà secondo le previsioni fatte nei mesi scorsi, il nuovo Polo avrebbe già dovuto essere in funzione in questo inizio 2015, poi è stato deciso di rinviare tutto. «Andremo a fine anno o all’inizio del 2016 - dice l’assessore -. Proprio in una delibera di giunta di questi giorni è stato confermato lo stanziamento di oltre 800mila euro per il primo lotto finalizzato all’allestimento del museo. Ma molti di quei soldi derivano da oneri di urbanizzazione e dunque non sono spendibili immediatamente, ma lo saranno solo a fine anno».

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L’operazione di allestimento è stata suddivisa in due lotti. Il primo di 820mila, il secondo, più importante, di quasi un milione e mezzo, per il quale si busserà alle casse della Regione, «la quale - sottolinea Fasulo - si è detta disponibilissima a venirci incontro. Sono venuti a vedere il museo e si sono mostrati entusiasti». «Ad ogni modo - aggiunge l’assessore - il primo lotto sarà sufficiente ad aprire il museo».

COSA RESTA DA FARE. Cosa c’è da fare? Oltre ai collaudi, c'è da finanziare lo spostamento dei libri nei nuovi locali della biblioteca, da trasferire le collezioni storiche e d'arte dai magazzini in cui giacciono da decenni al museo dove finalmente saranno esposte al pubblico, da completare alcuni arredi. Dal punto di vista edilizio rimane da decidere la sistemazione finale del piazzale tra l'ex chiesa, i Bottini e il canale di viale Caprera, un ampio cortile, che comunque è destinato a rimanere libero e non è compreso nell'appalto generale, da cui si accederà al Polo culturale.

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IL PROBLEMA DELLA GESTIONE. In realtà il problema vero è far funzionare una struttura così importante. Con i costi conseguenti, molto impegnativi per il Comune in un periodo di vacche magrissime. Quanto personale, quali uscite richiederà il museo? I nuovi amministratori non ne parlano volentieri ma dicono due cose: che le risorse per garantire l'apertura e la continuità ci sono anche grazie a un forte interessamento della Regione, che quasi tutti i musei del mondo - Louvre compreso - sono in perdita e che quindi lo Stato e gli enti pubblici devono trovare i fondi per farli funzionare. Quello che conta - aggiungono in Comune - sono la valorizzazione dell'immagine della città e l'indotto. Il museo deve essere una risorsa per attrarre visitatori nel centro di Livorno, crocieristi in primis. E' questa la sfida, ci riusciremo?

Finora il museo Fattori di villa Mimbelli, nonostante il suo valore, non ha dato un significativo contributo in questo senso (più di 500mila euro di spese annue a fronte di neanche 30mila di incassi...), speriamo che i rinati Bottini dell'olio e la nuova amministrazione riescano a fare di meglio per coprire un po' di più i costi della struttura con un adeguato flusso di utenti e positive forme di gestione dei servizi.

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