Spinelli non passa, rilancia
Sandro Lulli
«E se prendo la Darsena Europa, lo stadio sarà gratis»
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LIVORNO. Per ritrovare uno Spinelli così entusiasta e propositivo si deve andare indietro nel tempo: risalire ai suoi primi mesi dopo lo sbarco sul pianeta amaranto. Sì, tornare a cavallo tra il 1999 e il 2000, cioè ai giorni in cui programmava l'ascesa della società. Davanti ti trovi uno Sciu Aldo sorprendente, che parla di Darsena Europa, mega-investimenti e posti di lavoro; ma anche della società amaranto e della sfida al Parma, che commenta il ritorno di Lucarelli e chiama a raccolta il pubblico per ora e per il futuro. E non finisce qui la sua intervista che non ha davvero neppure un granello di déjà vu, di già visto, di già sentito. Spinelli si lega per sempre al Livorno, anche in caso di retrocessione in serie B, «se il pubblico resterà vicino alla squadra».
Chiarisce: «Ho festeggiato da poco i nove anni di gestione, ma ne voglio intraprendere altri dieci e tra poco dedicarmi solo alla squadra. Ad agosto nascerà mio nipote, mio figlio Roberto ormai ha l'esperienza giusta per portare avanti il Gruppo e siccome del calcio lui non vuol saperne coltiverò da solo questa passione...».
LA DARSENA. Aldo Spinelli analizza punto per punto il suo progetto che parte dalla partecipazione alla gara di appalto per la Darsena Europa. Di questo e di altro ha parlato ieri con il presidente dell'Autorità Portuale, Roberto Piccini, con il quale avrà un altro incontro nei prossimi giorni. «Tutti mi dicono che mi dovrò scontrare con dei colossi del settore. Ma io posso competere con chiunque. Sono disposto a mettere 100-150 milioni di euro nell'operazione e attrezzare le banchine con gru e macchinari d'avanguardia. Tra l'altro io dispongo già di 150 mila mq di banchine. A Genova lavoro con le prime 14 compagnie del mondo, dalla Maersk, alla Msc alla Cma e via via tutte altre. Il nostro terminal portuale, la Rebora, cura sbarco e imbarco quasi 700 navi l'anno, questo per dare un'idea di cosa rappresento e perché non temo i cosiddetti "colossi"».
LA CITTÀ. Aldo Spinelli chiede di integrarsi nel tessuto imprenditoriale sia per le sue capacità organizzative che per ciò che ha dato a livello d'immagine alla città con le due promozioni e le quattro stagioni consecutive in serie A. Ma è chiaro che gli piacerebbe vedere un segnale. Spiega: «Ciò che sono riuscito a fare a livello di imprenditore portuale è sotto gli occhi di tutti. Sono sicuro che potrei contribuire a risvegliare la città creando oltre 300 posti di lavoro in 2-3 anni e, collaborando con la Compagnia Portuali, ci sarebbe da movimentare 1 milione di contenitori l'anno». Una considerazione: «L'economia di Livorno deve essere rilanciata, vedo tante, troppe persone in difficoltà. Non è vero che c'è disaffezione nei confronti della squadra, la verità è che è diventato un problema spendere 15-20 euro per il biglietto. Per questo ho ridotto i prezzi, per questo in futuro se riuscissi a vincere l'appalto per la Darsena Europa, potrei anche fare ingresso gratis o un prezzo politico per favorire il ritorno anche delle famiglie perché il pubblico è il sale del calcio che intendo io».
LA SOCIETÀ. Spinelli pagò il Livorno in C1 e sui bassifondi della classifica 5 miliardi e 800 milioni più molti debiti. «Adesso questa è una società che vale tra i 30 e i 40 milioni. Chiuderò il bilancio sotto tra i 5-6 milioni ma non voglio più mollare. Anche oggi (ndr ieri) ho fatto due-tre telefonate senza avere una risposta a riprova che non esiste una trattativa in corso e che nessuno vuole farsi avanti. E siccome devo pensare al domani non posso restare su un piano d'incertezza. Andrò avanti io, per altri dieci anni. Non voglio parlare di serie B ma saprei affrontare anche questa eventualità e non è vero che sarebbe impossibile risalire nella massima serie, perché saprei dove e come cambiare. A Livorno si deve imparare a capire che una salvezza in A è come uno scudetto, ma non nascondo di voler puntare ancora alla zona Uefa».
VICARELLO. Spinelli proprio ieri ha avuto un dettagliato rapporto dal dg Elio Signorelli sul centro sportivo di Vicarello. «C'è un piano di lavori approvato, tre campi, altre strutture utili per le giovanili ma conserveremo anche il Centro Coni. La sede della società resterà in via dell'Indipendenza, perché non ho trovato la collocazione giusta. Ma quella attuale va benissimo ed abbiamo il via libera da parte del proprietario del fondo. Lo staff dirigenziale è perfetto - aggiunge -. Del resto sono un accentratore che sa che per far andare bene le attività bisogna essere presenti e io lo sono e lo sarò sempre».
SALVEZZA. «Il Livorno - spiega Spinelli - delle squadre che devono salvarsi ha il calendario migliore avendo all'Ardenza molti scontri diretti. Però la nostra formazione avrà anche il compito di costruire il gioco e gli altri solo di distruggerlo e cercare di andare in contropiede. Quindi ai giocatori chiedo la massima attenzione, al contempo li ringrazio per l'impegno messo sinora».
CALENDARIO. Un'altra considerazione: «All'inizio abbiamo avuto un calendario brutto. Nel ritorno infatti abbiamo incontrato difficoltà simili. Quindi rivaluto il lavoro di Orsi, ma al contempo apprezzo tanto l'impennata che ci ha fatto fare Camolese che resterà con noi anche la prossima stagione. A lui chiedo solo di gestire ancora meglio le forze. A livello complessivo di staff tecnico invece penso che qualcosa cambierà».
ESTERO. Elogi per Amelia: «È maturato, si è integrato, vuol bene alla squadra. Io il suo futuro lo vedo ancora qui, ma se capiterà la sua grande occasione credo che questa verrà dal mercato estero». Su Bogdani: «Tra prestito e stipendio mi è costato 2 milioni. Lo aspetto ancora». Su Diamanti: «Ha i numeri per emergere quindi stia sereno. Ma deve giocare con una punta davanti». Su Melara: «È un ottimo difensore, andrebbe sfruttato». Su Pulzetti: «Bravissimo, va gestito meglio mi piacerebbe averlo col Parma».
SU CRISTIANO. Arriva lo scontro col Parma, torna Lucarelli che telefona spesso a Spinelli. «Una medaglia? Io gliene darei anche cento per quello che ha fatto per la squadra, ma non posso andare contro il volere del pubblico». Spiega: «Io con Lucarelli ho bisticciato tanto, ma soprattutto per i problemi del suo peso e lui passava da una cena all'altra. Se Cristiano sta tra i 90 e 91 kg è il più forte in Italia». Così sulla sua partenza: «Io avevo creato una coppia fantastica con Lucarelli-Tavano. Abbiamo visto cosa sta facendo Tavano da solo, cosa significano i suoi gol. Ma a mercato chiuso Cristiano mi chiese di andare in Ucraina, del resto andava a guadagnare 10 milioni, non poteva rifiutare».
FUTURO. Lucarelli a Donetsk s'è trovato male. «Lucarelli ha un solo credo calcistico. Solo qui, dove si sentiva un leader, sapeva fare cose egregie. Del resto noi avevamo anche fatto la squadra su di lui. Da altre parti non è così. Parma è una gran città ma Cristiano ha bisogno d'altro. Il presidente Ghirardi su Lucarelli ha investito 15 milioni, sarebbe un pazzo a mandarlo via dopo mezza stagione. Comunque rivedo volentieri sia Lucarelli che Morrone ma spero di rimandarli a Parma battuti». Via Di Carlo, Parma affidato a Cuper: «Al tecnico argentino avevo pensato anch'io due anni fa. È fuori dal calcio italiano da un po' però è bravo. Ha un carattere tosto. Come potrà legare con Cristiano? Spero bene».
CORRADI. Una notizia di mercato: «È vero, mi sono mosso per portare a Livorno dalla prossima stagione Bernardo Corradi, un giocatore che potrebbe intendersi molto bene con Tavano e anche con Tristan che l'anno prossimo esploderà. Corradi non segna molto ma è un atleta forte, professionale nonché una brava persona».
Chiarisce: «Ho festeggiato da poco i nove anni di gestione, ma ne voglio intraprendere altri dieci e tra poco dedicarmi solo alla squadra. Ad agosto nascerà mio nipote, mio figlio Roberto ormai ha l'esperienza giusta per portare avanti il Gruppo e siccome del calcio lui non vuol saperne coltiverò da solo questa passione...».
LA DARSENA. Aldo Spinelli analizza punto per punto il suo progetto che parte dalla partecipazione alla gara di appalto per la Darsena Europa. Di questo e di altro ha parlato ieri con il presidente dell'Autorità Portuale, Roberto Piccini, con il quale avrà un altro incontro nei prossimi giorni. «Tutti mi dicono che mi dovrò scontrare con dei colossi del settore. Ma io posso competere con chiunque. Sono disposto a mettere 100-150 milioni di euro nell'operazione e attrezzare le banchine con gru e macchinari d'avanguardia. Tra l'altro io dispongo già di 150 mila mq di banchine. A Genova lavoro con le prime 14 compagnie del mondo, dalla Maersk, alla Msc alla Cma e via via tutte altre. Il nostro terminal portuale, la Rebora, cura sbarco e imbarco quasi 700 navi l'anno, questo per dare un'idea di cosa rappresento e perché non temo i cosiddetti "colossi"».
LA CITTÀ. Aldo Spinelli chiede di integrarsi nel tessuto imprenditoriale sia per le sue capacità organizzative che per ciò che ha dato a livello d'immagine alla città con le due promozioni e le quattro stagioni consecutive in serie A. Ma è chiaro che gli piacerebbe vedere un segnale. Spiega: «Ciò che sono riuscito a fare a livello di imprenditore portuale è sotto gli occhi di tutti. Sono sicuro che potrei contribuire a risvegliare la città creando oltre 300 posti di lavoro in 2-3 anni e, collaborando con la Compagnia Portuali, ci sarebbe da movimentare 1 milione di contenitori l'anno». Una considerazione: «L'economia di Livorno deve essere rilanciata, vedo tante, troppe persone in difficoltà. Non è vero che c'è disaffezione nei confronti della squadra, la verità è che è diventato un problema spendere 15-20 euro per il biglietto. Per questo ho ridotto i prezzi, per questo in futuro se riuscissi a vincere l'appalto per la Darsena Europa, potrei anche fare ingresso gratis o un prezzo politico per favorire il ritorno anche delle famiglie perché il pubblico è il sale del calcio che intendo io».
LA SOCIETÀ. Spinelli pagò il Livorno in C1 e sui bassifondi della classifica 5 miliardi e 800 milioni più molti debiti. «Adesso questa è una società che vale tra i 30 e i 40 milioni. Chiuderò il bilancio sotto tra i 5-6 milioni ma non voglio più mollare. Anche oggi (ndr ieri) ho fatto due-tre telefonate senza avere una risposta a riprova che non esiste una trattativa in corso e che nessuno vuole farsi avanti. E siccome devo pensare al domani non posso restare su un piano d'incertezza. Andrò avanti io, per altri dieci anni. Non voglio parlare di serie B ma saprei affrontare anche questa eventualità e non è vero che sarebbe impossibile risalire nella massima serie, perché saprei dove e come cambiare. A Livorno si deve imparare a capire che una salvezza in A è come uno scudetto, ma non nascondo di voler puntare ancora alla zona Uefa».
VICARELLO. Spinelli proprio ieri ha avuto un dettagliato rapporto dal dg Elio Signorelli sul centro sportivo di Vicarello. «C'è un piano di lavori approvato, tre campi, altre strutture utili per le giovanili ma conserveremo anche il Centro Coni. La sede della società resterà in via dell'Indipendenza, perché non ho trovato la collocazione giusta. Ma quella attuale va benissimo ed abbiamo il via libera da parte del proprietario del fondo. Lo staff dirigenziale è perfetto - aggiunge -. Del resto sono un accentratore che sa che per far andare bene le attività bisogna essere presenti e io lo sono e lo sarò sempre».
SALVEZZA. «Il Livorno - spiega Spinelli - delle squadre che devono salvarsi ha il calendario migliore avendo all'Ardenza molti scontri diretti. Però la nostra formazione avrà anche il compito di costruire il gioco e gli altri solo di distruggerlo e cercare di andare in contropiede. Quindi ai giocatori chiedo la massima attenzione, al contempo li ringrazio per l'impegno messo sinora».
CALENDARIO. Un'altra considerazione: «All'inizio abbiamo avuto un calendario brutto. Nel ritorno infatti abbiamo incontrato difficoltà simili. Quindi rivaluto il lavoro di Orsi, ma al contempo apprezzo tanto l'impennata che ci ha fatto fare Camolese che resterà con noi anche la prossima stagione. A lui chiedo solo di gestire ancora meglio le forze. A livello complessivo di staff tecnico invece penso che qualcosa cambierà».
ESTERO. Elogi per Amelia: «È maturato, si è integrato, vuol bene alla squadra. Io il suo futuro lo vedo ancora qui, ma se capiterà la sua grande occasione credo che questa verrà dal mercato estero». Su Bogdani: «Tra prestito e stipendio mi è costato 2 milioni. Lo aspetto ancora». Su Diamanti: «Ha i numeri per emergere quindi stia sereno. Ma deve giocare con una punta davanti». Su Melara: «È un ottimo difensore, andrebbe sfruttato». Su Pulzetti: «Bravissimo, va gestito meglio mi piacerebbe averlo col Parma».
SU CRISTIANO. Arriva lo scontro col Parma, torna Lucarelli che telefona spesso a Spinelli. «Una medaglia? Io gliene darei anche cento per quello che ha fatto per la squadra, ma non posso andare contro il volere del pubblico». Spiega: «Io con Lucarelli ho bisticciato tanto, ma soprattutto per i problemi del suo peso e lui passava da una cena all'altra. Se Cristiano sta tra i 90 e 91 kg è il più forte in Italia». Così sulla sua partenza: «Io avevo creato una coppia fantastica con Lucarelli-Tavano. Abbiamo visto cosa sta facendo Tavano da solo, cosa significano i suoi gol. Ma a mercato chiuso Cristiano mi chiese di andare in Ucraina, del resto andava a guadagnare 10 milioni, non poteva rifiutare».
FUTURO. Lucarelli a Donetsk s'è trovato male. «Lucarelli ha un solo credo calcistico. Solo qui, dove si sentiva un leader, sapeva fare cose egregie. Del resto noi avevamo anche fatto la squadra su di lui. Da altre parti non è così. Parma è una gran città ma Cristiano ha bisogno d'altro. Il presidente Ghirardi su Lucarelli ha investito 15 milioni, sarebbe un pazzo a mandarlo via dopo mezza stagione. Comunque rivedo volentieri sia Lucarelli che Morrone ma spero di rimandarli a Parma battuti». Via Di Carlo, Parma affidato a Cuper: «Al tecnico argentino avevo pensato anch'io due anni fa. È fuori dal calcio italiano da un po' però è bravo. Ha un carattere tosto. Come potrà legare con Cristiano? Spero bene».
CORRADI. Una notizia di mercato: «È vero, mi sono mosso per portare a Livorno dalla prossima stagione Bernardo Corradi, un giocatore che potrebbe intendersi molto bene con Tavano e anche con Tristan che l'anno prossimo esploderà. Corradi non segna molto ma è un atleta forte, professionale nonché una brava persona».

