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Clima, gli scienziati provano a svegliare il mondo: «In tempo per l’obiettivo dei 1.5 gradi, ma è ultima chiamata»

Clima, gli scienziati provano a svegliare il mondo: «In tempo per l’obiettivo dei 1.5 gradi, ma è ultima chiamata»

Nel report del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici ci sono tre parole d'ordine: 'gravità', 'urgenza', 'speranza'. La situazione infatti non solo non è migliorata rispetto al 2018, ma anzi, è peggiorata

20 marzo 2023
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Contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi è ancora possibile ma bisogna agire subito e agire meglio di come abbiamo fatto finora. Per l'umanità questa è l'ultima chiamata. E' l'avvertimento degli scienziati che hanno lavorato al sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc). Nel report ci sono tre parole d'ordine: 'gravità', 'urgenza', 'speranza'. La situazione infatti non solo non è migliorata rispetto al 2018, ma anzi, è peggiorata: "Il ritmo e la portata di ciò che è stato fatto finora, e i piani attuali, sono insufficienti per affrontare il cambiamento climatico".

L'unico modo per disinnescare quella che il segretario generale dell'Onu, Antonio Gutierres, ha definito "una bomba climatica" è quindi mettere in campo immediatamente tutte le opzioni a nostra disposizione. "Se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti", ha assicurato il presidente di Ipcc, Hoesung Lee. E secondo la scienza le strade ci sono, sono tante, sono disponibili ora e sono tutte indicate nel rapporto, che vuole essere "una guida pratica" per i Governi, ma anche un appello "ad accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima di ogni paese, ogni settore e in ogni periodo di tempo. L'umanità è in bilico su un sottile strato di ghiaccio, che si sta sciogliendo velocemente", ha rimarcato Gutierres.L'orizzonte degli eventi è già incerto. Quasi la metà della popolazione mondiale vive in regioni altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici. "Nell'ultimo decennio, i decessi per inondazioni, siccità e tempeste sono stati 15 volte superiori nelle regioni altamente vulnerabili", si legge nel rapporto. E non sono solo le aree più fragili del mondo a correre rischi. Anche in Europa e in Italia la crisi climatica porterà - e sta già portando - contraccolpi gravissimi per la salute e per l'economia dell'intero sistema sociale. Non solo lo stress da calore, che mette in serio pericolo i cittadini europei, ma anche l'essenziale questione dell'acqua. Un dato particolarmente importante per lo Stivale, "soggetto ai rischi tipici dell'Europa mediterranea", cioè siccità, vulnerabilità delle coste, dove insediamenti e strutture sono frequentemente collocati poco al di sopra del livello medio del mare, con un effetto domino sul comparto turistico e sugli ecosistemi terrestri e marini, minacciati anche da sovrasfruttamento e inquinamento. Il monito dell'Ipcc è diretto a tutti: cittadini, istituzioni, centri di ricerca, compagnie petrolifere e del gas. Ma soprattutto, è rivolto ai governi, che si sono dati appuntamento per la Cop28 il prossimo novembre, da cui sia l'Onu che l'Ue pretendono ora "obiettivi più ambiziosi", come hanno detto sia il segretario generale, sia il vicepresidente esecutivo della Commissione, Frans Timmermans. mar/kat

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