Il Tirreno

La decisione

Grazia del presidente Mattarella al 32enne che uccise il padre a martellate: la motivazione


	Sergio Mattarella
Sergio Mattarella

Il Capo dello Stato Mattarella ha concesso la clemenza anche ad altri condannati

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mercoledì 24 settembre ha deciso oggi di concedere la grazia a Gabriele Finotello, condannato per l’omicidio del padre avvenuto nel febbraio 2021 a Porto Viro, in provincia di Rovigo. All’epoca dei fatti, Finotello, oggi 32enne, colpì il genitore a martellate durante una lite, causando la sua morte poco dopo in ospedale. La Corte d’Assise aveva riconosciuto una parziale infermità e inflitto al giovane una pena di nove anni e quattro mesi per omicidio volontario.

Motivazioni della grazia

La decisione del Capo dello Stato ha annullato la pena residua, pari a quattro anni e tre mesi, tenendo conto dei pareri favorevoli del Procuratore Generale e del Magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del contesto familiare in cui è maturato il delitto. Secondo la motivazione ufficiale, infatti, l’episodio è avvenuto in un clima di continue violenze e minacce da parte del padre nei confronti della madre di Gabriele, Stefania, e del fratello Davide.

La ricostruzione dei fatti

I fatti risalgono al 22 febbraio 2021: fu lo stesso Gabriele a contattare le forze dell’ordine, chiedendo aiuto dall’appartamento in cui abitava con la madre. La lite sarebbe scoppiata quando trovò il padre ubriaco e, durante il confronto, il genitore avrebbe richiamato alla memoria vecchi episodi di violenza. La rabbia di Finotello sfociò nel tragico gesto, seguito dal tentativo immediato di soccorrere il padre e dall’allerta al 112.

Altri beneficiari

Mattarella ha concesso la clemenza anche ad altri condannati. Tra questi, Massimo Zen, ex guardia giurata di Cittadella (Padova), condannato a 9 anni e sei mesi per l’omicidio del giostraio Manuel Major avvenuto nel 2017, ha ottenuto una grazia parziale che estingue tre anni e tre mesi della pena residua. La richiesta era stata avanzata lo scorso giugno dal consigliere regionale della Lega in Veneto, Giulio Centenaro, supportata da una petizione di 1.500 firme.

Grazia totale e sconti

Grazia totale invece per Patrizia Attinà, condannata a due anni, otto mesi e venti giorni per furto e estorsione commessi nel 2012 e nel 2016. Infine, Ancuta Strimbu, condannata a nove anni e sette mesi per estorsione e violazioni in materia di sostanze stupefacenti, ha ricevuto uno sconto di un anno e sei mesi, che le permetterà di accedere all’affidamento in prova al servizio sociale.

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