Federer critica le superfici del tennis moderno, Sinner non ci sta e replica
L’ex campione elvetico lamenta la scarsa varietà dei campi moderni, che favorirebbe Sinner e Alcaraz. L’azzurro ribatte: «Mi adatto, come sempre si è fatto»
Botta e risposta tra campioni. Roger Federer ha commentato nei giorni scorsi la presunta differenza tra le superfici dove si gioca oggi, considerate troppo simili tra loro dall’ex tennista svizzero, e quelle del passato, che invece avrebbero presentato più rivalità. Una situazione che, sempre secondo Federer, nessuno vuole cambiare perché questo tipo di superfici veloci favorirebbero i due dominatori del circuito, vale a dire Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che riescono a imprimere più potenza alla palla.
La risposta di Sinner all’idolo svizzero
«A queste dichiarazioni ha replicato il campione italiano: "Viviamo già tre grandi transizioni: duro, terra battuta ed erba. E' sempre stato così. I campi in cemento sono spesso molto simili, altre volte presentano alcune modifiche. Ad esempio a Indian Wells la palla rimbalza di più, ma più o meno le condizioni sono simili su tutti i campi, è sempre stato così e non so si andrà verso un cambio o meno. Io sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile, e credo di star facendo un buon lavoro in questo senso».
Cosa aveva detto Federer
«I direttori dei tornei hanno permesso, con la velocità delle palline e dei campi, che ogni settimana fosse praticamente uguale. Ai miei tempi non era così. I direttori cercano di rendere le superfici più lente per avere poi sempre la stessa finale. Il fatto che le superfici siano così svantaggia il giocatore più debole, perché è costretto a tirare tante volte colpi straordinari per battere Sinner o Alcaraz, con una superficie veloce invece basterebbero un paio di colpi ben assestati per vincere un punto magari. Le sorprese sarebbero più probabili. I direttori si sono accorti che la rivalità fra Sinner e Alcaraz funziona benissimo e non hanno interesse a metterli in difficoltà»