Chiude il sito sessista “Phica”: «Non siamo riusciti a bloccare i comportamenti tossici»
La nota dello staff del forum dopo le centinaia di segnalazioni: «Abbiamo deciso di cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato»
Il sito “Phica” ha deciso di chiudere. Lo comunica lo staff del forum con una nota pubblicata sulla homepage. Da anni su questa piattaforma venivano condivise foto di influencer, politiche e giornaliste ma soprattutto di ragazze non note. Negli ultimi giorni centinaia di donne hanno deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto raccontando le proprie storie: foto rubate dai profili social, poi condivise senza autorizzazione e commentate in maniera sessista e volgare dai frequentatori della piattaforma con lo staff del forum che oggi ammette di non essere riuscito «a bloccare in tempo i comportamenti tossici».
Il comunicato della chiusura
«È arrivato il momento di fare chiarezza – si legge nel comunicato – Phica è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario. È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui. Nonostante gli sforzi – continuano – non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte. Per questo, con grande dispiacere, abbiamo deciso di chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato».
Lo staff precisa anche che «per evitare equivoci o false voci, la violenza di qualsiasi tipo è stata sempre vietata, bloccata e denunciata. Minorenni o contenuti pedopornografici non sono mai stati tollerati, sempre bloccati e denunciati. Offese verso le donne, linguaggi da branco e atteggiamenti denigratori: vietati, bloccati e denunciati. In oltre 20 anni abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine italiane e internazionali, contribuendo attivamente anche a casi importanti (come quello seguito dal giudice Cantone), fornendo ogni volta dati e supporto per assicurare alla giustizia chi commetteva crimini».