Alessandro Basciano non si presenta per l’applicazione del braccialetto elettronico
L’ex Grande Fratello Vip ha disertato la convocazione in commissariato a Milano: gli inquirenti hanno accertato comportamenti ossessivi e aggressivi nei confronti della ex Sophie Codegoni
Alessandro Basciano, ex volto del Grande Fratello Vip e attualmente indagato per presunti comportamenti persecutori nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, non si è presentato nella mattina di mercoledì 6 agosto in commissariato a Milano per l’attivazione del braccialetto elettronico, come previsto da una misura cautelare già definita dalle autorità giudiziarie. La mancata comparizione, secondo quanto riferito dal suo legale, Leonardo D’Erasmo, è legata a impegni professionali già in calendario: «Sta lavorando come dj all’estero per tutta l’estate. Ci era stato comunicato solo sabato scorso che il dispositivo era disponibile e che l’attivazione sarebbe dovuta avvenire oggi. Tuttavia – ha spiegato l’avvocato – Basciano ha date fissate in Spagna da tempo, che erano già state comunicate come possibile causa di assenza».
Residenza alle Canarie e situazione in bilico
A complicare ulteriormente il quadro, c'è il fatto che Basciano risiede attualmente alle Canarie, come riferito dallo stesso avvocato alla polizia. Un dettaglio non trascurabile, visto che al momento non avrebbe un domicilio fisso in Italia — condizione che potrebbe rendere più difficoltosa l’applicazione delle misure cautelari previste. Il magistrato, di fronte all’assenza ingiustificata all'appuntamento, potrebbe decidere di disporre gli arresti domiciliari oppure programmare una nuova data per l’attivazione del dispositivo. La Procura di Milano, al momento, sembra orientata a non emettere provvedimenti internazionali, preferendo attendere un possibile rientro spontaneo dell’indagato in Italia, anche in considerazione del fatto che Basciano ha due figli minori nel territorio nazionale.
Le accuse di stalking e l’inchiesta in corso
Il trentaseienne è finito sotto inchiesta in seguito a due denunce presentate da Sophie Codegoni, con la quale ha avuto anche una bambina. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Antonio Pansa, l’uomo avrebbe adottato comportamenti ossessivi e aggressivi nei confronti dell’ex compagna, spinti da motivazioni legate alla gelosia. Le accuse comprendono minacce, insulti e molestie — anche tramite messaggi — che avrebbero generato uno stato di forte tensione e paura nella vittima. Ad aprile, la Corte di Cassazione ha confermato il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla Codegoni, nonché il divieto di qualsiasi tipo di comunicazione con lei.
Scenari aperti e rischio aggravamento della posizione
La mancata attivazione del braccialetto potrebbe ora aggravare ulteriormente la posizione di Basciano, soprattutto se non sarà in grado di indicare un domicilio stabile in Italia dove poter ricevere la misura in modo effettivo. L’autorità giudiziaria potrebbe procedere con una nuova convocazione, ma se anche questa venisse ignorata, non si esclude il rischio di misure più restrittive, compresa la detenzione. La chiusura dell’inchiesta da parte della Procura è attesa a breve. Solo allora emergerà un quadro definitivo sulla denuncia sporta da Sophie Codegoni, che nel frattempo ha ribadito pubblicamente la gravità delle minacce e degli episodi vissuti.