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Geoingegneria, scoperto un test solare segreto: cosa volevano fare gli scienziati, le nuvole artificiali e i pericoli
Il test è stato condotto a bordo della USS Hornet, una portaerei dismessa ancorata nella baia di Alameda. Tuttavia, l’intervento è stato fermato dopo solo 20 minuti, quando la sindaca Marilyn Ezzy Ashcraft è venuta a conoscenza dell’iniziativa attraverso un’inchiesta del New York Times
Un test di geoingegneria solare condotto nel 2024 nella baia di San Francisco ha sollevato polemiche e interrogativi. Il motivo? L’esperimento è stato avviato senza alcuna comunicazione alle autorità locali o alla cittadinanza, ed è stato interrotto bruscamente non appena la notizia è trapelata sulla stampa.
Un progetto per raffreddare l’atmosfera con nuvole artificiali
Il test, ideato da un team di ricercatori statunitensi all’interno del programma CAARE (Coastal Atmospheric Aerosol Research and Engagement) dell’Università di Washington, puntava a verificare l'efficacia del Marine Cloud Brightening: una tecnica di raffreddamento atmosferico che consiste nello spruzzare in aria particelle di sale marino, allo scopo di creare nubi più riflettenti. L’obiettivo dichiarato era quello di ridurre l’irradiamento solare e abbassare la temperatura dell’aria superficiale, contribuendo potenzialmente alla lotta contro il riscaldamento globale.
Esperimento bloccato dopo appena 20 minuti
Il test è stato condotto a bordo della USS Hornet, una portaerei dismessa ancorata nella baia di Alameda. Tuttavia, l’intervento è stato fermato dopo solo 20 minuti, quando la sindaca Marilyn Ezzy Ashcraft è venuta a conoscenza dell’iniziativa attraverso un’inchiesta del New York Times. Il consiglio comunale, all’oscuro fino a quel momento, ha votato all’unanimità per interrompere immediatamente ogni attività collegata al progetto.
Un piano ben più ambizioso (e segreto)
Grazie a un’inchiesta di POLITICO, è emerso che dietro il piccolo test si celava un progetto molto più ampio: spruzzare nuvole artificiali riflettenti su un’area di circa 10.000 chilometri quadrati – quasi quanto l’intera Campania. Secondo i documenti ottenuti, l’area prescelta per l'esperimento esteso sarebbe stata al largo delle coste del Nord America, dell’Africa centro-meridionale o del Cile. Non è chiaro se questa seconda fase sia mai stata avviata, ma l’intenzione di agire in maniera discreta, cercando finanziamenti da parte di miliardari privati, ha acceso nuove critiche.
Dubbi scientifici e timori globali
La geoingegneria solare continua a dividere la comunità scientifica. Da un lato c’è chi la considera una possibile “soluzione d’emergenza” per rallentare il cambiamento climatico; dall’altro, molti esperti ne denunciano l’imprevedibilità e i rischi globali potenzialmente incontrollabili, come mutamenti nei modelli meteorologici, eventi estremi o impatti a lungo termine non ancora compresi. In effetti, centinaia di scienziati hanno sottoscritto l’International Non-Use Agreement on Solar Geoengineering, chiedendo una moratoria globale su questi interventi, considerati troppo pericolosi da testare su scala reale.
Teorie del complotto e timori pubblici
Il tema della manipolazione climatica è ormai diventato un terreno fertile per la disinformazione. Le tecniche come il Cloud Seeding – che prevede l’utilizzo di ioduro d’argento per stimolare la pioggia – sono spesso associate, senza alcuna base scientifica, a eventi meteorologici estremi. È il caso, ad esempio, delle false accuse secondo cui l’alluvione che ha colpito Valencia nel 2024 sarebbe stata “provocata” da esperimenti atmosferici condotti nel Nord Africa. L’interesse di figure note come Bill Gates per la ricerca sulla geoingegneria ha ulteriormente alimentato queste teorie cospirazioniste, rendendo sempre più complesso il dibattito pubblico sull’argomento.
Tra ambizione e responsabilità
Il test nella baia di San Francisco rappresenta un caso emblematico: da una parte l’urgenza di trovare soluzioni al cambiamento climatico, dall’altra la necessità di trasparenza, consenso pubblico e solide basi scientifiche. Il rischio, altrimenti, è che iniziative nate con scopi nobili possano diventare nuove fonti di conflitto, paura e instabilità.