L’incidente
Virus della Lingua Blu, uccide gli animali: 440 focolai in Italia, allarme in quattro regioni
La malattia è provocata dal virus BTV (Bluetongue virus), trasmesso attraverso minuscoli insetti del genere Culicoides, simili a moscerini
Torna a preoccupare in Italia la Blue Tongue, una malattia infettiva che colpisce principalmente gli animali ruminanti e che, nelle ultime settimane (arrivati al 27 luglio, ndr), ha mostrato una preoccupante espansione nel Centro Italia. Già nel 2024 erano emersi i primi casi, ma ora la diffusione si sta intensificando, soprattutto tra le pecore, con numeri in costante crescita. Secondo quanto riportato da Coldiretti e confermato da un’inchiesta del Fatto Quotidiano, sono attualmente 440 i focolai attivi in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, regioni dove si concentra gran parte dell’allevamento ovino italiano.
Cos’è il virus della Blue Tongue e come si trasmette
La malattia è provocata dal virus BTV (Bluetongue virus), trasmesso attraverso minuscoli insetti del genere Culicoides, simili a moscerini. Questi vettori trovano le condizioni ideali per proliferare in ambienti umidi e ricchi di sostanze organiche, come i fanghi contaminati o le aree con residui di lavorazione casearia. È proprio negli allevamenti intensivi, dove questi elementi sono frequenti, che il rischio di trasmissione aumenta. Al momento, non esistono evidenze di contagio per l’uomo, ma l’impatto sugli animali è rilevante, in particolare per il settore ovino.
Sintomi e conseguenze per gli allevatori
Il sintomo più evidente della Blue Tongue è la colorazione bluastra della lingua (cianosi), da cui prende il nome la malattia. Altri segnali includono febbre alta, salivazione eccessiva, ulcerazioni, necrosi e, nei casi più gravi, compromissione muscolare. Negli ovini la sintomatologia è più marcata e spesso letale. Come ha spiegato Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, l’incidenza si aggira tra il 4% e il 5%, ma la mortalità può raggiungere il 50%. Oltre alla perdita dell’animale, che può valere fino a 500 euro, gli allevatori devono affrontare ulteriori spese di smaltimento, pari a circa 80 euro per capo deceduto.
Le condizioni climatiche hanno favorito la diffusione
Secondo Coldiretti, tra i fattori che hanno favorito la diffusione del virus c’è anche l’andamento meteo anomalo dell’ultima stagione: una primavera insolitamente piovosa, seguita da un caldo intenso a giugno, ha creato le condizioni ideali per la proliferazione dei Culicoides. «La zanzara che trasmette la Blue Tongue si sviluppa in specifici contesti climatici. Quest’anno le condizioni sono state purtroppo perfette per la sua diffusione», ha dichiarato Gardoni.
Un problema sanitario ed economico
L’espansione della Blue Tongue rappresenta oggi una doppia minaccia: da un lato la salute degli animali e il loro benessere, dall’altro la tenuta economica degli allevamenti. Le associazioni agricole chiedono ora interventi mirati per contenere i focolai e supportare economicamente gli allevatori colpiti, che rischiano di vedere compromessa l’intera stagione produttiva.