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Muore a 11 anni in piscina durante la gita con l’oratorio: indagati il parroco e altre tre persone – I nomi


	La tragedia in provincia di Milano
La tragedia in provincia di Milano

La tragedia è avvenuta nel giugno 2024 a Inzago, nel Milanese

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Nel giugno del 2024, una bambina di 11 anni ha perso la vita dopo essersi sentita male mentre nuotava al parco acquatico Acquaneva di Inzago, in provincia di Milano. La piccola partecipava a una gita organizzata dall’oratorio di Caravaggio (Bergamo). Ricoverata d’urgenza all’ospedale di Bergamo, è deceduta poco dopo l’arrivo.

Le accuse e gli imputati

A seguito delle indagini, quattro persone sono state rinviate a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per omissione, ossia per non aver compiuto azioni ritenute necessarie per prevenire la tragedia. Tra gli imputati figura don Andrea Piana, 46 anni, parroco dell’oratorio, accusato di non essersi informato preventivamente con le famiglie sulla capacità natatoria della bambina e di aver lasciato incustodito il gruppo all’arrivo al parco per andare al bar. Il sacerdote, durante l’interrogatorio, ha dichiarato di essersi allontanato solo per pochi minuti, e solo dopo aver sistemato i ragazzi.

Le responsabilità gestionali

Oltre al parroco, il tribunale ha rinviato a giudizio Maurizio Residori, 62 anni, veronese e rappresentante legale della Tvr Srl, società che all’epoca gestiva l’impianto. Secondo la Procura, avrebbe omesso di garantire un’adeguata formazione al personale addetto alla sicurezza e ai bagnini.

Carenze amministrative e di sicurezza

Tra gli imputati figura anche Mara Invernice, 36enne di Milano, dipendente del parco, accusata di non aver richiesto la delega scritta da parte dei genitori, documento necessario per l’accesso alla piscina da parte di minori sotto i 14 anni. Luca Riva, 51 anni, responsabile della sicurezza della struttura, dovrà rispondere di irregolarità nella gestione e nel controllo delle misure di prevenzione previste per gli ambienti acquatici.

La posizione del bagnino minorenne

La Procura dei Minori sta ancora valutando la posizione del bagnino 17enne in servizio il giorno della tragedia. La sua giovane età al momento dei fatti rende necessario un ulteriore approfondimento, prima di un eventuale procedimento a parte.

La reazione della famiglia e la possibile transazione

I genitori della vittima hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile all’udienza preliminare, fissata per il 29 ottobre. Tuttavia, il loro legale, l’avvocato Francesco Giuseppe Vivone, ha fatto sapere che è in corso una trattativa con le assicurazioni per giungere a una transazione extragiudiziale. L’obiettivo, secondo il legale, è evitare che la famiglia debba affrontare ancora il dolore di rivivere i fatti in aula, e permettere loro di iniziare un difficile percorso di ricostruzione personale.

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