Alessandro Impagnatiello, possibile svolta nel processo per l’omicidio di Giulia Tramontano
L’elemento al centro del possibile ricorso è l’esclusione dell’aggravante della premeditazione, ritenuta invece presente nel primo grado di giudizio
Dopo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, la Procura generale ha annunciato che esaminerà le motivazioni della decisione – attese entro metà settembre – per decidere se ricorrere in Cassazione. L’elemento al centro del possibile ricorso è l’esclusione dell’aggravante della premeditazione, ritenuta invece presente nel primo grado di giudizio. Impagnatiello, ex barman milanese, è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Giulia Tramontano, la sua compagna incinta, uccisa a coltellate lo scorso 27 maggio 2023 nell’abitazione che la coppia condivideva a Senago (Milano). I giudici d’appello hanno comunque confermato la pena massima, riconoscendo le aggravanti della crudeltà e della convivenza, ma non quella della pianificazione anticipata del delitto.
La reazione dei familiari e le accuse della sorella
Una decisione che ha sollevato non poche polemiche, soprattutto tra i familiari della vittima. La sorella di Giulia, Chiara Tramontano, ha affidato a Instagram un messaggio di sdegno, ricordando come Alessandro avesse avvelenato Giulia per mesi e sottolineando l’incoerenza della sentenza d’appello con le prove emerse durante il processo.
Le ricerche online e i tentativi di occultamento
Già nella sentenza di primo grado erano emersi dettagli che rafforzavano l’ipotesi della premeditazione: fin dal dicembre 2022, Impagnatiello avrebbe cercato online informazioni sugli effetti del veleno per topi, che poi avrebbe utilizzato nel tentativo di avvelenare la compagna. Il giorno del delitto, inoltre, aveva effettuato ricerche su come trattare superfici bruciate, elemento collegato al tentativo – fallito – di distruggere il corpo di Giulia in vasca da bagno. Tutti aspetti che potrebbero tornare al centro della valutazione se la Procura deciderà di impugnare la sentenza davanti alla Suprema Corte.