Il Tirreno

Ambiente

Ibiza, a tu per tu con un serpente di quasi due metri in mare: allarme fra i turisti. L’esperto: «Invasione? C’è un altro aspetto che preoccupa»


	(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Fa discutere negli ultimi giorni il caso di un coppia che si è trovata faccia a faccia con un serpente ferro di cavallo in mare

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Nonostante siano innocui, come rimarcano prontamente gli esperti, negli ultimi giorni i serpenti stanno creando allarme fra i turisti a Ibiza, dove – viene segnalato – si moltiplicano gli avvistamenti sia sulla terraferma che in acqua. A riportarlo è il Daily Mirror che racconta di un episodio avvenuto al largo di Portinax – siamo nel nord dell’isola – dove una coppia si è trovata “faccia a faccia” con un serpente lungo 1,8 metri mentre si trovava a bordo di un gommone.

I serpenti di questo tipo, comparsi per la prima volta a Ibiza nel 2003 come vedremo, appartengono principalmente alla specie del serpente ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis), non velenosa. Negli ultimi anni la popolazione sembra cresciuta, ma si tratta di esemplari non aggressivi e innocui per l’uomo. La novità sarebbe semmai che oggi possono essere avvistati anche in mare. Questo perché, spiegano i biologi, la specie ha sviluppato la capacità di nuotare, aumentando così le possibilità di incontro anche lungo la costa. L’animale può superare i 150 centimetri come lunghezza.

Ma, come spesso accade, c’è di più. A spiegarlo, in un’intervista sul tema a Fanpage, è un erpetologo. «Più che di un’invasione, si tratta sostanzialmente di un’importazione di animali – spiega l’erpetologo del Cnr Antonio Romano – Non è un evento nuovo per le Baleari: nel corso dell’ultimo secolo sono arrivate diverse specie di serpenti. Il colubro ferro di cavallo, però, è quella che ha avuto il maggior successo, anche per le sue caratteristiche ecologiche. È molto termofilo, visibile, piuttosto grande, e per questo finisce spesso sotto i riflettori. Ma non è pericoloso per l’uomo e non è nemmeno l’unico presente sull'isola», osserva.

Insomma, sicuramente vederselo a pochissimi metri fa senz’altro un certo effetto, ma per l’uomo – rassicurano gli esperti – è una specie innocua, anche se – precisano ancora sulla specie arrivata negli ultimi 20-22 anni sull’isola, probabilmente agevolata nell’ingresso dalla mano dell’uomo – non si può dire la stessa cosa sull’impatto che hanno sulla biodiversità del territorio, come sottolinea sempre l’erpetolgo.

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