Il Tirreno

L’inchiesta

Delitto di Garlasco, maxi-incidente probatorio sul Dna: perché dalla consulenza sono escluse le impronte digitali


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Le operazioni partiranno il 17 giugno a Milano per tre mesi: in aula si torna il 24 ottobre per la discussione delle parti

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Oltre alle gemelle Cappa e a Marco Panzarasa sarà esteso a diversi carabinieri intervenuti nella casa dove fu uccisa Chiara Poggi, al medico legale e a tre amici di Marco Poggi il maxi-incidente probatorio sui dna del delitto di Garlasco. La gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha concesso 90 giorni di tempo ai periti della maxi-consulenza genetica. Le operazioni partiranno il prossimo 17 giugno a Milano per tre mesi. In aula si torna il 24 ottobre 2025 per la discussione delle parti.

Dalla consulenza sono state escluse le impronte digitali perché la legge vieta “di estendere l’oggetto dell'incidente probatorio” spiega la l'avvocata di Andrea Sempio, Angela Taccia. Il perito dattiloscopico della Scientifica nominato dal tribunale, Domenico Marchigiani, avrà solo “la funzione di fotografare le para-adesive per preservarle per eventuali confronti futuri”, aggiunge il consulente della difesa, l'ex comandante del Ris di Parma, generale Luciano Garofano.

Questo perché “l’analisi delle para-adesive è distruttiva”. Il confronto con i dna di vari soggetti si è reso necessario per “evitare di trovarci un domani con altri indagati che possano lamentare una lesione del loro diritto di difesa” aggiunge il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni. Oltre alla comparazione con i profili genetici delle gemelle Paola e Stefania Cappa (ma su un aspetto diverso rispetto a quello delle unghie della vittima dove il dna tracciatile è solo maschile), il confronto avverrà con quello di Marco Panzarasa, amico del cuore di Alberto Stasi e che andò in vacanza con lui a Londra nei giorni i prima del delitto.

Da quanto si apprende il motivo sarebbe l'utilizzo da parte di Chiara Poggi del pc del fidanzato (e usato abitualmente anche da Panzarasa) sicuramente la sera prima dell'omicidio. Consulenza estesa anche a diversi carabinieri intervenuti nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007 e che potenzialmente hanno toccato il corpo della ventiseienne, al medico legale e a tre amici di Marco Poggi: Mattia Capra, Roberto Freddi (perquisiti mercoledì ma non indagati) e un terzo mai perquisito che nel giorno dell'omicidio si trovava in vacanza. Tutti e tre giocavano con il pc di casa Poggi, compaiono nei tabulati in quanto amici del fratello e tutti e tre avevano "una bicicletta" con cui raggiungevano Marco Poggi a casa, spiegò lo stesso ai carabinieri il 29 settembre 2008 anche se nessuno di loro aveva una "bici da donna di colore nero", come quella vista alle 9.10 da una delle testimoni chiave del caso.

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