È morto Silvio Berlusconi, aveva 86 anni
Se n'è andato all'ospedale San Raffaele di Milano: con lui finisce un pezzo di storia italiana. Mercoledì i funerali di Stato a Milano, ci sarà Mattarella
È morto Silvio Berlusconi, aveva 86 anni. Se n'è andato stamattina all'ospedale San Raffaele di Milano, dove sono accorsi i figli e il fratello dopo il precipitare della situazione medica.
Con Silvio Berlusconi, tramonta definitivamente una delle stagioni (e delle storie) politiche più controverse del dopoguerra italiano. È infatti molto difficile riassumere la parabola umana e professionale di Berlusconi, il cui nome è associato quasi ad ogni aspetto della vita politica, economica e sociale del nostro paese, da più di 30 anni.
I FUNERALI DI STATO
I funerali di Stato di Silvio Berlusconi si terranno mercoledì prossimo, 14 giugno, nel Duomo di Milano. Lo fa sapere la Curia del capoluogo lombardo, presieduta dall'arcivescovo monsignor Mario Delpini. Non è ancora noto chi presidierà la cerimonia funebre. La Curia milanese precisa che l'orario verrà concordato anche con la famiglia Berlusconi. Il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella - secondo quanto si apprende - parteciperà ai funerali.
L’IMPRENDITORE
Proprietario del Milan, della società di produzione multimediale Mediaset, della Fininvest - con la quale inaugura la stagione delle tv commerciali in Italia negli anni '80, divenendo simbolo di un'epoca frivola ed economicamente rampante di cui la Milano "da bere" era l'iconica cartolina - secondo la rivista americana Forbes, con un patrimonio personale stimato a 7,3 miliardi di dollari (circa 6 miliardi di euro), Berlusconi è stato, nel 2021, il sesto uomo più ricco d'Italia e il 318º più ricco del mondo. Ma la stessa Forbes, nel 2009 (all'apice dell'influenza politica) lo aveva classificato dodicesimo nella sua lista delle persone più potenti al mondo per il ruolo assunto nel panorama politico italiano.
Nato nel 1936, milanese doc, Berlusconi si laurea in Giurisprudenza all'università statale con una tesi sul "contratto di pubblicità", ricevendo un premio di 500mila lire dall'agenzia pubblicitaria Manzoni. Nel tempo libero, fa il venditore di spazzole elettriche porta a porta, ma si diletta anche come fotografo ai matrimoni. Nelle cerimonie si diletta anche come cantante e intrattenitore nella band dell'amico storico Fedele Confalonieri.
L’EDILIZIA
Dopo le prime esperienze nel mondo dello spettacolo, diventa agente immobiliare. Quello con il settore edile è un matrimonio molto fortunato. Nel 1961, infatti, fonda la Cantieri Riuniti Milanesi Srl, insieme al costruttore Pietro Canali, acquistando il primo terreno in via Alciati, a Milano, per 190 milioni di lire. Tra gli anni '60 e 70 realizza diversi progetti immobiliari, fino a fondare un intero quartiere, Milano 2, a cui seguono Milano 3 e il centro commerciale il Girasole.
LA RIVOLUZIONE NELLA COMUNICAZIONE
Ma è il mondo della comunicazione e dell'intrattenimento quello che, dalla metà degli anni '70 decreta il suo vero successo imprenditoriale. Nel 1976, infatti, rileva l'emittente locale lombarda Telemilano. L'anno successivo, per i suoi successi imprenditoriali in campo edilizio, viene nominato Cavaliere del Lavoro dall'allora presidente della Repubblica Giovanni Leone. Da allora, "il Cavaliere" è stato l'inconfondibile epiteto utilizzato da media nazionali e internazionali per identificare la sua figura.
Nel 1978, il salto di qualità: Telemilano diventa Canale 5 e, nel 1980, attraverso un complesso sistema di reti locali, aggira le leggi allora vigenti che impedivano la creazione di emittenti televisive su scala nazionale per via del monopolio della RAI, diffondendo il segnale della sua rete in tutto il paese. Le tv, tutte controllate, collegate o legate da accordi stringenti con Fininvest (definiti da Adriano Galliani, che si occupava delle acquisizioni delle emittenti locali) avevano l'obbligo di trasmettere il medesimo programma alla stessa ora, per dare l'illusione della diretta su tutto il territorio nazionale. La creazione dell'impero mediatico è appena cominciata. Nei primi anni '80, acquista Italia 1 e Rete 4, lanciando la sfida alle tre reti pubbliche della televisione di stato.
Nel 1984 i pretori di alcune città italiane oscurano i canali Fininvest per violazione della legge che proibiva alle reti private di trasmettere su scala nazionale. Con un apposito decreto legge, il governo guidato da Bettino Craxi legalizza l'attività della società di Berlusconi e, nel 1990, la cosiddetta legge Mammì rende definitivamente legale la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi.
LA DISCESA IN CAMPO
Silvio Berlusconi entrò nella scena politica italiana dopo la maxi inchiesta Mani Pulite guidata dalla procura di Milano, inchiesta che sancì la fine del Partito socialista italiano e della Democrazia Cristiana. Nel 1994 nacque Forza Italia, partito di connotazione liberale che si è sempre collocato nel centrodestra. Berlusconi è stato uno dei più grandi comunicatori politici dell'Italia contemporanea e contribuì a polarizzare l'elettorato. Suoi sono i governi che sono rimasti in carica per più tempo: Berlusconi II, dal 2001 al 2005 (1.412 giorni) e Berlusconi IV dal 2008 al 2022 (1.287 giorni).
Durante gli anni 2000, Silvio Berlusconi ha diviso l'Italia in due schieramenti: coloro che lo hanno sempre amato, seguito e sostenuto, e coloro che lo hanno sempre visto come un nemico, demonizzandolo come un uomo capace di mettere in discussione il sistema democratico. In questo clima incandescente, nel 2009, dopo un comizio tenuto in piazza del Duomo a Milano, Berlusconi è stato colpito al volto da una riproduzione del Duomo, lanciata da un uomo affetto da problemi psichici a breve distanza, riportando diverse ferite al viso e la frattura del setto nasale e di due denti nella parte superiore dell'arcata dentaria.
L’INIZIO DELLA FINE
Il 2013 è stato l'inizio della fine di Berlusconi. Mentre era rinata Forza Italia, nell'agosto 2013 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per frode fiscale, nell'ambito del cosiddetto processo Mediaset iniziato a metà anni Zero del Duemila. La condanna ha sancito (anche) la sua decadenza da senatore. E senza di lui il partito-azienda ha perso voti e consenso, finito nella Lega di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia, partito guidato da Giorgia Meloni.
Non solo, anche gli scandali sessuali hanno contribuito alla fine della sua carriera politica. Il più clamoroso è quello del 2010 quando la polizia di Milano fermò per furto la minorenne marocchina Karima El Mahroug detta Ruby Rubacuori. Accertata la minore età della ragazza, il magistrato dispose l'affidamento secondo le normali procedure. Tuttavia fu una telefonata di Berlusconi in questura a cambiare tutto, sostenendo che la giovane fosse la nipote dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak. Un fatto rivelatosi poi falso. Ruby ha dichiarato di essere stata più volte ospite di Berlusconi nella sua residenza di Arcore e di aver ricevuto denaro in tali occasioni.
Ritenendo che quel denaro fosse stato il compenso per prestazioni sessuali, a gennaio 2011 la procura di Milano ha contestato a Berlusconi i reati di concussione e prostituzione minorile. È la vicenda che ha catapultato Berlusconi alla ribalta delle cronache. Tanto clamore ma nessuna condanna: Berlusconi fu assolto da ogni accusa.
