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Grosseto, nonna e nipotino in ospedale: la casa è vuota, ladri (di nuovo) in azione a Casalecci

di Elisabetta Giorgi

	L'ingresso di Casalecci e uno dei campi da cui arrivano e fuggono i ladri
L'ingresso di Casalecci e uno dei campi da cui arrivano e fuggono i ladri

La comunità torna in allerta per l’ondata di furti. I malviventi arrivano mentre i familiari sono al Misericordia a trovare il bambino e l’anziana. Crescono rabbia e paura

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CASALECCI. Nel tardo pomeriggio a Casalecci, quando la luce si abbassa sui campi e il centro abitato rallenta il ritmo, la casa della giovane famiglia resta vuota. Non c’è nessuno dentro: il bambino è ricoverato in ospedale dopo un malessere, mentre la nonna – corsa a trovarlo il giorno successivo – resta coinvolta in un incidente sulla strada del ritorno, finendo anche lei al Pronto soccorso.

Due familiari in ospedale nel giro di ventiquattr’ore. E proprio quando i genitori martedì pomeriggio li raggiungono al Misericordia, i ladri entrano in azione.

Una coincidenza? Casalecci vive da mesi nel dubbio di essere scrutata da occhi nascosti. Una tregua c’era stata, dopo la lunga catena di furti e tentati furti accumulati nelle scorse settimane, ma è durata poco: i malviventi sono tornati, spinti dalla consapevolezza che i campi ai margini del paese offrano copertura e vie di fuga rapide, lungo il fosso Salica. Da là arrivano, da là svaniscono.

Molte abitazioni che si affacciano su quel grande lembo di terreno hanno vissuto almeno una volta il rumore sospetto di passi, un segno sulla porta, un movimento intravisto in penombra. L’ultimo episodio è avvenuto due pomeriggi fa, mercoledì intorno alle 17,15.

Una dinamica fulminea ma fin troppo familiare: i ladri attraversano il giardino, probabilmente certi che la casa sia vuota. Provano a forzare la porta ma scatta l’allarme. Una sirena che ormai i residenti riconoscono a distanza. Una vicina se ne accorge. Prende il telefono e avvisa il proprietario, che proprio in quei minuti sta tornando in auto dall’ospedale.

Quando l’uomo arriva, i ladri sono già svaniti. Restano la porta forzata, alcune tracce nel giardino, e quell’eco di pericolo che a Casalecci sembra non dissolversi mai del tutto. Bastano pochi minuti, a volte pochi passi nei campi, individui che varcano i terreni con la torcia di notte per far ripiombare un’intera comunità nella stessa sensazione di essere nuovamente sotto attacco.

Il furto mancato di mercoledì è solo l’ultimo capitolo di una storia che si trascina da tempo a Casalecci. Un mese fa un colpo era stato messo a segno.

Dopo, altri tentativi (5 o 6) sono stati intercettati e respinti direttamente dai residenti, che hanno deciso di organizzarsi con determinazione. Nessuna improvvisazione, nessuna imprudenza ma solo vigilanza attenta, coordinata, quotidiana. Una rete di “controllo del vicinato” che collega case, poderi, famiglie, e che dialoga con le forze dell’ordine, dalle quali la comunità ha detto di aver ricevuto massima collaborazione.

Ogni sera, gruppi di residenti osservano discretamente i punti sensibili: le strade che costeggiano il centro abitato, i terreni retrostanti, quel grande campo che i malviventi sembrano conoscere a memoria.

È un modo per recuperare un minimo di controllo, in attesa che la situazione trovi una soluzione definitiva. Ma la verità è che il clima sta cambiando.

La paura e il senso di insicurezza stanno diventando rabbia. Gli abitanti chiedono protezione, chiedono interventi più incisivi, chiedono soprattutto che la loro quotidianità smetta di essere condizionata da un nemico invisibile. L’occasione è buona per non abbassare la guardia: rafforzare i sistemi di sicurezza, denunciare ogni episodio – anche solo tentato – e segnalare movimenti sospetti perché ogni dettaglio può essere utile.

Intanto, non lontano da qui, anche a Marrucheti è stato segnalato un tentato furto proprio questi giorni. Un’altra casa presa di mira, altre ombre e sagome che cercano di entrare nelle abitazioni. E che sono state riprese dalle telecamere. 

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