Il Tirreno

Grosseto

Il racconto

Tirano prosecco sui clienti, lei li rimprovera e viene aggredita: «Il bar era pieno ma non si sono fermati»

di Maurizio Ceccarelli

	Il locale in cui è avvenuta l’aggressione e uno dei lividi sulla pelle della titolare
Il locale in cui è avvenuta l’aggressione e uno dei lividi sulla pelle della titolare

Follonica, tre ventenni hanno preso a pugni la titolare della Caffetteria Parigi e il cognato: per la donna prognosi di 20 giorni

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FOLLONICA. Tanta paura e purtroppo anche una prognosi di 20 giorni per Silvia Campana, titolare della Caffetteria Parigi in via Martiri della Niccioleta a Follonica, aggredita nella tarda serata di domenica 17 agosto. Tre ragazzi poco più che ventenni sono entrati nel locale e hanno chiesto una bottiglia di prosecco per festeggiare un compleanno. Da lì in poi è successo di tutto.

«Prima chiedono una bottiglia di prosecco e tre bicchieri di plastica dicendo che sarebbero andati via – racconta Silvia Campana – Poi si mettono seduti si versano da bere e uno dei tre lancia il prosecco verso i tavoli dove si trovavano altri clienti; dico loro che non va bene e non funziona così. E qui nasce la prima discussione. Uno dei tre si alza e va in bagno seguito subito dopo dal secondo. Passa qualche minuto e il terzo ragazzo va a controllare se è tutto a posto. Sento rumore di scroscio d’acqua, mi avvicino e vedo la porta a vetri che dà sulla chiostra forzata e acqua e sassi che provengono dal tetto. Mi rendo conto che hanno provato a forzare la porta del magazzino senza riuscirci e grazie ad una scala sono andati sul terrazzo di sopra e, non so come, sono arrivati fino al tetto».

E ancora: «Gli urlo di scendere minacciandoli di chiamare i carabinieri, cercano di giustificarsi, ma uno dei tre aggredisce alle spalle mio cognato, che nel frattempo sentendomi gridare si era precipitato, colpendolo con un pugno in faccia e cercando di aggredire successivamente anche mia nipote di 19 anni. A quel punto mi metto davanti per proteggerla, uno mi prende per il collo e mi colpisce con un pugno all’addome mentre sto chiamando i carabinieri».

Gli avventori del bar hanno cercato invano di far ragionare i tre ragazzi che si sono allontanati rapidamente. Giunti sul posto i carabinieri di Scarlino hanno raccolto tutte le testimonianze, fotografato tutto e preso visione delle telecamere all’interno del locale. Silvia è stata trasportata in ambulanza al Pronto soccorso dell’ospedale Misericordia di Grosseto dove ha trascorso la notte. La prognosi per lei è di venti giorni. Una notte da dimenticare per un fatto deplorevole, tanto più perché non solo il locale, ma anche via Martiri della Niccioleta era piena di gente. Un episodio che deve far riflettere sul momento che stiamo vivendo.

«Quello che mi ha sconcertato e che mi spaventa è che si siano permessi di fare un’azione di questo tipo con il bar pieno come se nulla fosse, senza preoccuparsi di quelle che potevano essere le conseguenze. “Fortunatamente”, se si può dire, la chiusura la faccio sempre io – continua Silvia, non posso pensare a cosa sarebbe potuto succedere se al posto mio ci fosse stato un mio o una mia dipendente e gli fosse accaduto qualcosa. Non me lo sarei mai perdonato. La cosa positiva, come mi hanno confermato anche i carabinieri, ai quali va il mio ringraziamento, è che avendo pagato con il pos si può risalire al titolare e questo è un punto a nostro favore. Il timore, visto che ci hanno pure minacciato, è che la cosa possa ripetersi e che possano ripresentarsi. È normale avere paura, purtroppo stiamo vivendo un periodo difficile, le città sono sempre meno vivibili e anche il lavoro diventa pesante sotto questo aspetto».

«Alla fine – conclude Silvia Campana – meno male che non avevano coltelli o altro, altrimenti le conseguenze sarebbero potute essere ben più gravi».


 

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