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Neonato morto in nave da crociera in Maremma, il nulla osta per la sepoltura arriva dopo oltre un anno

La nave su cui era stato trovato il bimbo (Foto Giò di Stefano)
La nave su cui era stato trovato il bimbo (Foto Giò di Stefano)

Sarà sepolto al cimitero di Porto Santo Stefano: è stata incaricata la Misericordia

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MONTE ARGENTARIO. Dopo oltre un anno la madre del piccolo Tyler potrà finalmente avere una lapide sul quale piangerlo. Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica ha finalmente concesso il nulla osta alla sepoltura della salma del bambino trovato morto a bordo a maggio 2024 di una nave da crociera all’ancora a Santo Stefano sulla quale lavorava la donna, all’epoca 28enne; che venne fermata dall’ufficio giudiziario, insieme alle due compagne di cabina, con una prima accusa di omicidio volontario.

La ricostruzione dell’episodio

L’imbarcazione, che contava 290 membri dell’equipaggio e 388 passeggeri, era arrivata al mattino: i passeggeri erano stati imbarcati a Civitavecchia mentre il personale dell’equipaggio era già a bordo. La 28enne – nascondendo la gravidanza per timore di perdere il lavoro – si era imbarcata sulla nave da crociera Silver Whisper, della compagnia Silver Sea, battente bandiera delle Bahamas. Il bimbo era venuto al mondo nato venerdì 17 durante la navigazione, all’insaputa di tutti. La domenica sera, però, le stesse compagne di cabina avevano dapprima sentito dei vagiti e poi più niente: un’ipotesi non così incredibile considerando le poche ore trascorse dalla nascita, che la cuccetta era divisa da una tendina e che le tre donne coprivano turni sfalsati con orari molto diversi. Fatto sta che si erano insospettite e avevano chiamato i carabinieri non appena approdati.

I militari della stazione di Orbetello avevano raggiunto la nave con la motovedetta e trovato il corpicino. Fin da subito l’ispezione cadaverica eseguita dal professor Mario Gabbrielli escluse segni di violenza, ma restava il dubbio che la madre avesse potuto in qualche modo causarne la morte. Il piccolo venne portato all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli esami poterono accertare che il bimbo era stato nutrito in quei pochi giorni, e nel frattempo vennero trovati il cordone ombelicale ben tagliato, l’asciugamano in cui era avvolto il piccolo e alcuni pannolini usati (segno che era stato nutrito).

La vicenda giudiziaria, tuttavia, si arenò dopo la testimonianza della donna di fronte al giudice Sergio Compagnucci e al pubblico ministero Giovanni De Marco, in attesa delle perizie sui badge del personale di bordo e sui telefoni cellulari presi in consegna in occasione del fermo. Il suo avvocato, Giovanni Di Meglio, fa sapere che non ha comunicazioni (e da tempo) sullo stato dell’inchiesta: né richieste di archiviazione né richieste di rinvio a giudizio. Almeno fino a pochi giorni fa.

A seguito della concessione del nulla osta il Comune di Monte Argentario ha dato disposizione alla Misericordia di Porto Santo Stefano di accompagnare la bara bianca dal cimitero di Sterpeto (a Grosseto), al quale la salma era stata affidata “temporaneamente” perché venga trasportata al camposanto di Porto Santo Stefano; interamente a spese del municipio, conferma infine il sindaco Arturo Cerulli.

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