Luca Toni per la prima volta a Follonica, l’ex calciatore si racconta: il rapporto con Baggio, il capolavoro azzurro e la Scarpa d’oro
Dalla vittoria ai mondiali del 2006 in Germania fino all’esperienza al Bayern e alle impressioni sul Golfo
FOLLONICA. Il resort Golfo del Sole ha aperto la stagione degli eventi estivi con un ospite d’eccezione: il calciatore Luca Toni, campione del mondo nel 2006 con la maglia della Nazionale Italiana. Nel suo intervento Toni ha ripercorso la sua carriera calcistica: dagli inizi nel Modena alle esperienze con Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco e vestire successivamente le maglie di Roma, Genoa e Juventus. La parentesi a Dubai con l’Al-Nasr prima del ritorno alla Fiorentina e l’ultimo atto della sua carriera da giocatore al Verona. Luca Toni è stato Scarpa d’oro con 31 reti nella stagione 2005/2006, ma il punto più alto raggiunto dall’attaccante nato a Pavullo, nel Frignano, è stato il mondiale di Germania, dove, contro ogni pronostico e con il ciclone calciopoli che aveva travolto il calcio italiano, riuscì a conquistare la Coppa del Mondo.
Le parole
«Nel 2006 – ricorda Toni – partimmo per il mondiale fra mille polemiche con un’aria davvero pesante. Ci ritrovammo a Coverciano e Lippi ci chiamo da parte e ci disse: “ragazzi state tranquilli, noi andiamo in Germania e vinciamo il mondiale”. La squadra era forte, ma l’effetto calciopoli portò molti a sostenere che Lippi non doveva essere l’allenatore, che i giocatori della Juve non dovevano andare, che era una vergogna per l’Europa. Un mese dopo ci hanno accolto con le Frecce Tricolori, ci hanno fatto Cavalieri e tutte le istituzione ci chiamavano. Da qui – sorride – ho capito che il calcio fa davvero miracoli».
Tra i molti giocatori con cui Toni ha giocato in carriera c’è anche Roberto Baggio. «Ho avuto la fortuna – racconta – di giocare con Roberto nei miei anni a Brescia. Baggio è stato un giocatore straordinario e una persona incredibile. Arrivava sempre per primo agli allenamenti, professionista esemplare». Toni in carriera ha indossato molte maglie importanti e prestigiose, ma ce n’è una su tutte, quella azzurra dell’Italia a cui è particolarmente legato.
«Giocare per la maglia azzurra è qualcosa di emozionante – continua – perché quando senti e canti l’inno di Mameli e abbracci i tuoi compagni capisci che c’è tutta l’Italia che ti segue. Soprattutto quando giochi all’estero, come è accaduto nel mondiale tedesco, questo senso d’appartenenza alla maglia azzurra da parte della gente è quasi commovente. Nella semifinale contro la Germania i tifosi ci supplicavano di battere i tedeschi a prescindere dalla vittoria finale. Ho visto piangere per quella vittoria bambini di 10 anni e persone di 80, un ricordo che mi porterò dietro per tutta la vita».
Dopo la Fiorentina arriva l’esperienza in Germania al Bayern di Monaco, dove Luca Toni lascia il segno: vince il Campionato, la Coppa di Germania, la Coppa di Lega e la classifica dei marcatori. «Volevo vincere qualcosa di importante perché avevo quasi 30 anni. C’erano squadre italiane che mi volevano, sapevo che il Bayern era interessato a me e per rispetto della Fiorentina e del popolo viola pensai che andando all’estero avrei fatto “meno male” ai tifosi della Fiorentina e scelsi così di andare in Germania, pur non sapendo il tedesco e poco l’inglese. Carl- Heinz Rummenigge, allora presidente, Franz Beckenbauer presidente onorario e l’allenatore Ottmar Hitzfeld vennero sotto casa per invitarmi a visitare le loro strutture. Incredibile».
La città
Luca Toni non ha una squadra per cui fa il tifo e non conosceva prima di questa occasione la città di Follonica. «Non faccio il tifo per nessuna squadra – spiega – tifo per le squadre in cui giocano i miei amici; quindi una volta per una, una volta per l’altra. A Follonica non ero mai stato, abito a un po’ di chilometri da qui e non mi si era mai presentata l’opportunità di venirci. Devo dire che il Golfo del Sole è un ambiente fantastico, così come il mare di Follonica».
«L’incontro con Luca Toni è stato molto interessante – afferma il direttore del Golfo del Sole Vasco Paulo – Luca è una persona piacevole che ha un grande cuore come abbiamo anche noi al Golfo del Sole e alla Duna. Dopo questo evento sono in programma il 18 e il 24 luglio due tappe del Concorso di Miss Italia. Anche quest’anno abbiamo fatto un investimento di 850mila euro. La nostra è una cultura ambientalista – continua – e nostro interesse portare questa immagine per i nostri figli e le generazioni future».