Olio, terre dell’Etruria fa shopping ed entra nel colosso maremmano: i dettagli dell’operazione
Con l’acquisizione di Montalbano (Vinci), l’ingresso in Certified Origins
GROSSETO. C’è grande fermento nel mondo dell’agricoltura della Toscana. Proprio nei giorni scorsi, infatti, la cooperativa Terre dell’Etruria - che con i suoi 3.700 soci è la realtà più grande della regione - ha chiuso un’importante operazione che prelude all’inglobamento del gruppo Montalbano, proprietario del Frantoio sociale di Vinci (Firenze). A sua volta uno dei più grandi della regione, in grado di processare fino a 50mila quintali di olive, fra quelli che producono olio extravergine d’oliva a marchio Igp Toscano.
Un’operazione che riguarda anche la provincia di Grosseto, perché Montalbano è a sua volta proprietaria del 33,3 per cento del capitale sociale di Certified Origins Italia. La società costituita insieme a Olma - Collegio olivicoltori della Toscana (33,3 per cento) e alla spagnola Candor dell’imprenditore Gerard Yara (33,3 per cento) per commercializzare l’olio extravergine in giro per il mondo.
Terre dell’Etruria, peraltro, era già uno dei più forti produttori di olio Evo Igp Toscano in forza dei quattro frantoi di medie dimensioni di cui era già proprietaria (nelle province di Livorno, Grosseto e Pisa) , e della recente acquisizione di quello di Montepulciano in provincia di Siena.
«L’accordo chiuso con il gruppo Montalbano - spiega il presidente di Terre dell’Etruria Massimo Carlotti - prevede in prima battuta l’affitto del ramo d’azienda, e successivamente entro febbraio la chiusura della partita con l’inglobamento del frantoio di Vinci dentro il perimetro aziendale della nostra cooperativa. Un’operazione che dal punto di vista finanziario supera i 5 milioni di euro di valore, avvalendosi del sostegno dei fondi mutualistici di Legacoop, e che di fatto ci porterà a essere di gran lunga la prima realtà della regione quanto a capacità produttiva di olio extravergine di oliva. Rilevando Montalbano, inoltre, ne acquisiamo le quote in Certified Italia Origins, con soci prestigiosi come Olma e Candor, che ha una consolidata e riconosciuta competenza in ambito commerciale sui mercati esteri. Assicurando ai nostri soci in prospettiva un ampliamento dei mercati di riferimento per l’olio toscano. Il nostro obiettivo, infatti - conclude il presidente - è quello di rafforzare la presenza operativa della cooperativa sui territori e di innalzare il livello della competitività».
Terre dell’Etruria, che ha sede a Donoratico, è una realtà in costante espansione, che oramai da qualche anno sta acquisendo nuovi soci in provincia di Grosseto dove, fra le altre attività, ha già rilevato in passato le ex cooperative Copaca di Albinia e Ortofrutta di Braccagni, oltre alla cantina sociale di Montiano.
Fino a non molto tempo fa la grande coop, dopo altri abboccamenti avuti negli anni passati, aveva intessuto un fitto dialogo con il gruppo dirigente della cooperativa proprietaria della Cantina sociale del Bianco di Pitigliano e del Frantoio sociale di Pitigliano per chiudere un’operazione di acquisto di entrambe le strutture e inserirle nel proprio roster di impianti di trasformazione. Il frantoio sociale, in grado di processare fino a 15.000 quintali di olive, in particolare, avrebbe contribuito a rafforzare ulteriormente una posizione già di leadership nella produzione dell’olio extravergine d’oliva in Toscana, che, come noto, è uno degli olii più redditizi per la grande reputazione che ha sui mercati internazionali.
Il protrarsi oltre l’accettabile della trattativa per Terre dell’Etruria, e la chiusura delle acquisizioni degli oleifici di Vinci e Montepulciano, ha fatto sfumare l’accordo che avrebbe potuto con buone probabilità portare vantaggi anche alla cantina sociale pitiglianese.