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Il nuovo Codice della nautica agita le acque della Eurovinil: la riforma Salvini e gli effetti sulle aziende specializzate

di Massimiliano Frascino
Zattere Eurovinil in azione alla sede aziendale di via Genova (foto Agenzia Bf)
Zattere Eurovinil in azione alla sede aziendale di via Genova (foto Agenzia Bf)

Al centro delle preoccupazioni il destino delle zattere da diporto costiero: i dettagli

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GROSSETO. Il nuovo regolamento attuativo del Codice della nautica da diporto, voluto dal ministro dei trasporti Matteo Salvini, rischia seriamente di mettere i bastoni fra le ruote alla Eurovinil Survitec. La storica azienda di via Genova specializzata nella produzione e manutenzione di zattere di salvataggio, tender e giubbotti di salvataggio per la nautica da diporto e la nautica commerciale.

Se il provvedimento simbolo del nuovo regolamento è quello della possibilità di concedere la patente nautica entro le 6 miglia marine ai sedicenni, spulciando il testo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 222 del 21 settembre si scopre che il vero pericolo per Eurovinil Survitec arriva da un paragrafetto che recita testualmente: “Per tutte le unità da diporto, la zattera costiera prevista per la navigazione entro le 12 miglia dalla costa può essere sostituita da un battello pneumatico marcato CE (Comunità europea), se conforme agli standard Uni En Iso 6185, se dotato del dispositivo di risalita a bordo e ancora del kit di sopravvivenza previsto per il mezzo collettivo di salvataggio che sostituisce, ed essere pronto per l’utilizzo. Le sue dimensioni devono consentire l’imbarco di tutte le persone presenti sull’imbarcazione, compresi tutti i membri dell’equipaggio”.

Detto in altre parole, i proprietari di yacht e imbarcazioni che si muovono entro le 12 miglia marine dalla costa possono, volendo, rinunciare all’acquisto delle zattere da diporto costiero se hanno a bordo un tender (piccolo gommone) sostitutivo. Proprio il tipo di zattere che vengono prodotte, revisionate e certificate nell’impianto grossetano di Eurovinil Survitec.

Contattata da Il Tirreno, la direttrice e componente del consiglio di amministrazione aziendale, insediatasi nello scorso luglio, Marica Orioli, rinvia l’intervista a fine mese perché molto impegnata. A ogni modo, da quanto abbiamo ricostruito, le nuove disposizioni del regolamento attuativo del Codice hanno fatto subito drizzare le antenne al management dell’azienda, di proprietà di un fondo inglese d’investimento.

Nel capannone di via Genova, infatti, finora si sono prodotte oltre 2mila zattere da diporto costiero all’anno, con un volume di revisioni delle zattere (da certificare periodicamente) che in media riguarda oltre 4mila pezzi all’anno.

Tutte le imbarcazioni che navigano entro le 6 e 12 miglia dalla linea di costa, infatti, fino a oggi avevano l’obbligo di avere a bordo questo tipo di presidi di sicurezza. Ed è del tutto evidente che la modifica degli standard, con l’introduzione della possibilità di non avere una zattera da diporto può teoricamente incidere in modo significativo sul fatturato.

Eurovinil Survitec, che nei mesi scorsi sembrava in procinto di trasferire la produzione delle zattere prima in Cambogia e poi in Cina, monitorerà attentamente il mercato a partire dall’inizio dell’anno nuovo. Periodo a partire dal quale gli acquisti e le revisioni delle zattere autogonfiabili di salvataggio cominciano a muoversi in vista della primavera, quando le imbarcazioni vengono messe in acqua.

Nel frattempo, l’azienda sta valutando la possibilità di ampliare la gamma dei propri prodotti dedicati alla sicurezza nautica, e di esplorare altri mercati. Proprio in conseguenza delle novità introdotte dal nuovo regolamento attuativo del Codice della nautica da diporto. Realizzazione e manutenzione periodica delle zattere in questione, infatti, rappresentano circa il 70% del fatturato complessivo. L’azienda, d’altra parte, dopo le difficoltà del 2014 che portarono alla sospensione della produzione degli storici ospedali da campo autogonfiabili in seguito della perdita di commesse dall’Esercito (con la perdita di 60 posti di lavoro), è rimasta sul mercato garantendo alla proprietà buoni utili. Con un fatturato complessivo che si aggira intorno ai 6 milioni di euro. Una realtà che a Grosseto dà lavoro a poco più di 30 persone assunte a tempo indeterminato e a una ventina di stagionali impiegati nei periodi di picco produttivo; e delle revisioni.

Le zattere realizzate in via Genova hanno dimensioni diverse, e possono accogliere dalle quattro alle dodici persone. Si tratta di strutture autogonfiabili fornite di ogni dotazione per la sicurezza in mare dei naufraghi: tenda parapioggia, razzi di segnalazione, giubbotti di salvataggio e quant’altro. La produzione varia di anno in anno fra i 2mila e i 2mila 500 pezzi, che per l’80% vengono acquistati da armatori italiani. Ma un grosso business è costituito anche dalla revisione e certificazione delle vecchie zattere, in dotazione soprattutto a yacht e piccole navi passeggeri. In questo caso, effettuate quasi esclusivamente in Italia. Fra i clienti di Eurovinil Survitec c’è la Marina militare italiana, anche per la revisione delle zattere a bordo della nave scuola dell’Accademia navale di Livorno: l’Amerigo Vespucci.

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