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Turismo, l’estate 2024 in Maremma: la costa in sofferenza (i motivi) mentre la montagna si sveglia

di Maurizio Caldarelli
Turismo, l’estate 2024 in Maremma: la costa in sofferenza (i motivi) mentre la montagna si sveglia

Biondi (Confesercenti) traccia un quadro della stagione: le note più dolenti arrivano da Grosseto città

02 settembre 2024
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GROSSETO. Come è andata la stagione turistica? Qual è lo stato di salute dell’economia turistica maremmana?

Confesercenti Grosseto ha fatto partire, come lo scorso anno, un sondaggio rivolto agli imprenditori della provincia, per monitorare il livello di soddisfazione degli imprenditori.

«Essendo un’iniziativa partita nel 2023 – sottolinea il direttore provinciale Andrea Biondi – quest’anno sarà ancora più interessante il confronto con i dati raccolti la scorsa stagione, ben consapevoli che la reale volontà di investimento degli imprenditori per innovare e migliorare la propria offerta commerciale è fortemente condizionata, oltre che dai numeri, dalla fiducia nei confronti dei futuri risultati, per questo riteniamo fondamentale raccogliere le opinioni, gli umori, i suggerimenti degli imprenditori locali, al di là dei risultati ufficiali delle presenze turistiche, che da sole non bastano a raccontare la complessità del fenomeno turistico».

Il sondaggio darà una chiave di lettura interessante sui cambiamenti che riguardano i settori di ricezione, commercio, turismo e servizi.

«Gli umori che si sentono, da nord a sud, sono sempre peggiori – dice Andrea Biondi, che nel corso della stagione turistica ha parlato con gli imprenditori – Nel nord della Maremma, a Follonica e Castiglione della Pescaia, pur essendo stata un’estate difficile dal punto di vista dei consumi, non si registrano grosse difficoltà. Già su Marina e Principina, che hanno turismo più italiano, morso dalla contrazione dei consumi, si registrano i primi umori difficili. Tranne agosto, che è andato bene un po’dappertutto, anche luglio viene descritto come un mese simile a maggio e giugno, con un flusso adeguato solo nel weekend, mentre durante la settimana non ci sono state molte presenze. Dove c’è una buona percentuale di turisti stranieri, quindi alto spendenti – prosegue Biondi – sono arrivate le maggiori soddisfazioni. Il rafforzamento di quello che è successo lo scorso anno».

Come spiega queste difficoltà? «Le tariffe per affittare le case, innanzitutto, sono più alte per una settimana rispetto alla quindicina, che ora come ora se la possono permettere in pochi. Il mese? Dimentichiamocelo. Quando si arriva nella zona sud c’è stato il problema laguna, che ha condizionato le presenze di Orbetello e zone limitrofe».

Biondi, però, ha trovato chi ha vissuto un’estate serena: «Nell’entroterra, soprattutto sull’Amiata, gli operatori esprimono soddisfazione perché, complice il grande caldo, la ricerca di un po’di fresco ha spinto il turismo, anche toscano e non solo estero, a spostarsi dal mare alla montagna, sulle colline».

Le note più dolenti arrivano però da Grosseto città. «Anche per il caldo – conferma il direttore – è stata un’estate difficile per i commercianti. Più operatori mi hanno confermato che c’è stato un 30% minimo in meno di incassi. Questo vuol dire pagare gli stipendi, per chi ha i dipendenti, e non guadagnare. È vero che diversi commercianti hanno possedimenti immobiliari che hanno realizzato negli anni, ma chi ha redditi che vertono solo sull’attività familiare nel commercio, anche se non ha dipendenti da pagare, ha vissuto mesi difficili, che seguono una primavera che anche per motivi meteorologici non è mai partita, con i saldi che non sono attrattivi».

Biondi porta il punto di osservazione importante di un imprenditore cittadino che ha più negozi: «Da gennaio in poi – racconta il direttore – è stata una sofferenza. I saldi è come non averli, la Pasqua non è stata sentita per niente, a maggio e giugno, anche per le condizioni meteo, non c’è stato afflusso di turisti, l’estate non hanno lavorato per il troppo caldo. Per questo sono in difficoltà estrema». 

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