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Ansedonia, spiaggia deserta per colpa dei pesci morti: il caso che "annulla" il turismo. La Regione stanzia un milione

di Ivana Agostini
Il deserto sulla spiaggia di Ansedonia
Il deserto sulla spiaggia di Ansedonia

Dopo la moria di esemplari nella laguna di Orbetello i titolari dei bagni raccontano: «Pochissima gente, il pensiero va ai dipendenti»

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ORBETELLO. Spiagge deserte ad Ansedonia, turisti impauriti e balneari preoccupati. È questa la situazione che si registra in Feniglia, lato Ansedonia, nelle attività balneari più vicine al canale dal quale escono le acque della laguna di Orbetello dove si è registrata la moria.

Il caso dei pesci morti

Le acque del canale non sono certo limpide e sfociano poi in mare e, a seconda delle correnti e del vento. Arrivano anche davanti agli stabilimenti balneari peggiorando la qualità dell’acqua e soprattutto il colore che non invoglia a fare il bagno. Ufficialmente però non esiste nessun divieto di balneazione ma i turisti e chi abita nella zona non si sente sicuro e quindi diserta quel tratto di spiaggia. Tutto questo crea un danno agli stabilimenti balneari nel momento più importante della stagione. «Io avrei chiuso già da qualche giorno e avrei riaperto alla fine di tutto – dice al Tirreno Fabrizio Amenta titolare del Tempio – Il mio unico pensiero sono i dipendenti che non vorrei mandare a casa. Se sto aperto è per vedere se la situazione migliora in maniera repentina e per cercare di organizzare feste e aperitivi per mantenere i dipendenti e finire la stagione in maniera dignitosa. La situazione è drammatica e potrei stare anche senza dipendenti. Io ho vissuto due morie, nel 2015 e adesso. La prospettiva è di vedere come vanno le cose adesso. Cercheremo di organizzare qualcosa per tamponare le perdite. Ho fiducia nell’amministrazione e in quello che fanno».

Il deserto

Ad Amenta fa eco Daniele Avvento dello stabilimento La Capannuccia. «Sulla spiaggia c’è pochissima gente – dice – La situazione è leggermente migliorata ma la spiaggia di fatto è deserta. Il divieto di balneazione da noi non c’è mai stato. L’acqua non ha un colore cristallino ma la situazione va migliorando. Da quando c’è stata la moria sulla spiaggia saranno arrivati 20 pesci che abbiamo tolto. A parte il colore è sempre stata balneabile». Ieri la situazione, come riferiscono i balneari della zona, era in miglioramento e questo lascia un barlume di speranza ai titolari della struttura per il proseguo della stagione. Ieri commercianti e imprenditori hanno avuto un incontro in Comune per fare il punto. Il sindaco Andrea Casamenti e la sua giunta si dicono soddisfatti per la dichiarazione di stato di emergenza. Il primo cittadino ha voluto invitare i turisti ad andare a Orbetello perché «le nostre acque sono balneabili e la stagione turistica procede regolarmente. La crisi della laguna – dice Casamenti – per il momento è sotto controllo e circoscritta alle sponde interne: il nostro territorio conta 36 chilometri di spiagge dove tutto è regolare, solo alla foce del canale di Ansedonia, che teniamo sotto stretto controllo, potrebbero presentarsi criticità. Non esiste nessun divieto di balneazione legato alla condizione della laguna. Non ha senso fare inutile allarmismo che danneggia l’immagine di Orbetello e la sua economia, perciò diffidiamo chiunque dal continuare a diffondere informazioni false e ci riserviamo di prendere tutti i provvedimenti del caso».

Un milione dalla Regione

La Regione Toscana ha deciso di stanziare un milione di euro per la laguna di Orbetello. La notizia arriva dal sindaco Andrea Casamenti, che sulla propria pagina Facebook rilancia le parole dell’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, pronunciate martedì 30 luglio a margine di un convegno a Firenze. Il presidente della Toscana Eugenio Giani, ha annunciato Monni a Firenze, ha deciso di operare una variazione di bilancio per stanziare 400mila euro sull’emergenza regionale e sul supporto al Comune per la crisi immediata e altri 600mila euro per i ristori alle attività produttive. Lo stanziamento delle risorse è legato alla dichiarazione dello stato di emergenza regionale annunciato dal presidente Eugenio Giani. L’assessora Monni ha sottolineato la necessità di lavorare a fianco del Comune nell’emergenza e che anche al governo sarà chiesto lo stato di calamità naturale per soccorrere quelle imprese, soprattutto quelle della pesca ma anche alcuni stabilimenti di Ansedonia, nei quali l’agenzia Arpat rassicura sullo stato di qualità delle acque ma dove si sono registrati problemi nell’afflusso dei turisti.

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