Pesce al ristorante, chiusi due locali in Toscana e pescatori multati: tutti i casi e le motivazioni
L’Asl ha poi accertato carenze igienico sanitarie nella preparazione degli alimenti. In due settimane la guardia costiera ha anche sequestrato reti non conformi
GROSSETO. C’era chi preparava e somministrava pesce di dubbia provenienza e in condizioni igienico sanitarie non proprio ottimali, tanto da portare a una sospensione delle attività. C’è chi poi, al largo delle coste dell’Argentario, utilizzava reti da pesca non conformi alla normativa, catturando così anche pesci e specie ben al di sotto della taglia minima consentita, e chi non aveva l’identificativo per la sua rete o troppi ami, più di quelli consentiti, in quella da pesca. Le ultime due settimane del mese di maggio sono state particolarmente intense per la Guardia Costiera che, vista la riapertura a pieno regime delle attività turistiche nelle località balneari e, di conseguenza, l’aumento della domanda di prodotti ittici da consumare in ristoranti e stabilimenti in riva al mare, ha deciso di rafforzare e intensificare il coordinamento dell’attività ispettiva sulla filiera della pesca in tutta la Regione, soprattutto con finalità di prevenzione. E così sono saltati fuori diversi illeciti anche nei mari in provincia di Grosseto. Le verifiche sono state eseguite sia in mare che presso i punti di commercio dell’intera Toscana a tutela della risorsa ittica e del consumatore finale.
Al ristorante
Su quest’ultimo punto per due locali, uno a Follonica e l’altro a Castiglione della Pescaia, sono stati emessi altrettanti provvedimenti di sospensione dell’attività. Prima è arrivato il personale della guardia costiera di Piombino e di Castiglione della Pescaia. Nel caso di Follonica si tratta di un ristorante etnico, nell’altro di un agriturismo. In tutti e due i casi, comunque, «dopo aver accertato la detenzione di prodotti ittici di dubbia provenienza utilizzati per il servizio di ristorazione – spiegano dalla guardia costiera – il personale ha richiesto l’intervento dei tecnici della prevenzione della Usl Grossetana». Il risultato è che gli alimenti venivano preparati e somministrati «in locali non autorizzati e con numerose carenze strutturali e igienico sanitarie».
In mare
In mare invece le motovedette della guardia costiera di Piombino e Porto Ercole hanno riscontrato, nelle acque di fronte le coste dell’Argentario, due pescherecci della marineria di Porto Santo Stefano che effettuavano attività di pesca a strascico con attrezzi non conformi alla normativa nazionale vigente. In pratica «le dimensioni delle maglie delle reti – spiega la guardia costiera – sono risultate decisamente inferiori alla misura prevista, producendo, per effetto, una riduzione della selettività degli attrezzi da pesca con il rischio di catturare esemplari al di sotto della taglia minima consentita». Ad ognuno dei comandanti dei pescherecci sono state fatte multe pari a 2000 euro, mentre gli attrezzi da pesca non conformi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.
Altre reti
Ma non è finita qua. I mezzi navali di Livorno e Castiglione della Pescaia hanno, infatti, sequestrato «due reti da posta professionali prive – spiegano – della marcatura di identificazione che serve ad individuare l’appartenenza al relativo peschereccio e alcune centinaia di metri di palamiti utilizzati per la pesca sportiva risultati avere un numero di ami superiore a quello previsto dalla recente normativa nazionale che ne ha ridotto a massimo 50 l’uso e la detenzione a bordo delle unità da diporto».
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