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Muore a sei anni per una malattia, addio a Giacomo: paese sotto choc. La nonna: «Come farò senza di lui?»

di Luca Barbieri
Un momento di preghiera ieri a Pitigliano e il piccolo Giacomo
Un momento di preghiera ieri a Pitigliano e il piccolo Giacomo

Pitigliano in lutto. È successo tutto in poche ore: la corsa dei genitori al pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma, poi il decesso

06 marzo 2024
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PITIGLIANO. Sguardi e parole di nonna Fiorella di fronte al cimitero di Pitigliano tentano di sintetizzare giornate nelle quali trovare il filo, il senso è terribilmente complicato: «Come farò senza il mio Giacomo?». Lo ripete mentre a turno le persone attorno si avvicinano, abbracciano la donna e lei – giacca scura e occhiali da vista in mano – insiste: «Devo farmi forza, non voglio sedermi», replica a chi fa notare una piccola sedia sulla quale riposarsi. Forza il sorriso, cerca di nascondere gli occhi provati dalle lacrime. Suo nipote, Giacomo Savelli, sei anni (ne avrebbe compiuti sette a ottobre) è scomparso domenica scorsa: le prime ricostruzioni di quanto accaduto parlano di una malattia improvvisa.

Tutto in poche ore: la corsa dei genitori al pronto soccorso del policlinico Umberto I di Roma – città dove la famiglia abita – nelle prime ore di domenica, poi la scomparsa in serata. Poche ore e una tragedia che ha scosso più di un’intera comunità: sì, perché il padre di Giacomo, Francesco Savelli – dipendente della Regione Toscana (settore agricoltura), con un passato nell’Unione dei Comuni nonché in politica con il Partito democratico locale – a Pitigliano è molto conosciuto. Qui – nel suo paese d’origine – non solo c’è la mamma, Fiorella appunto, ma ci sono gli amici di una vita quelli che – come scriviamo a parte – non appena hanno appreso la tragica notizia si sono stretti attorno al grande dolore di Francesco e Annamaria De Marco (la mamma di Giacomo, originaria di Frosinone) e dell’intera famiglia del piccolo.

La scomparsa

Ieri mattina ci sono stati i funerali nella capitale (nella chiesa parrocchiale San Policarpo), dove appunto la famiglia risiede; nel pomeriggio la città del tufo si è fermata per un momento di preghiera prima della tumulazione nel cimitero del paese con le parole del parroco Giacomo Boriolo. Tutto, a quanto pare, sarebbe successo in poche ore. Dalle poche informazioni che trapelano, sembra che tutto sia accaduto nelle prime ore di domenica mattina, con il trasporto del piccolo da parte dei genitori al pronto soccorso romano, ma per Giacomo non c’è stato nulla da fare; da quanto sembra, tutto sarebbe partito improvvisamente da una malattia che avrebbe aggredito il pancreas, per poi innescare una serie di problematiche che avrebbero complicato il quadro del bambino nel giro di pochissimo tempo, in maniera improvvisa.

«Un lutto improvviso, in poche ore – dirà poi il parroco di Pitigliano che appena saputo della vicenda ha chiamato babbo Francesco –: difficile anche per noi, in queste situazioni, trovare le parole giuste. C’è una comunità, anzi più di una, che si stringe attorno a quello che è un dolore indescrivibile». Chi è stato in queste ore vicino alla famiglia avrebbe raccontato dunque di una malattia improvvisa, con il piccolo che avrebbe passato un sabato spensierato giocando al parco; poi quel virus che avrebbe attaccato il piccolo, con la situazione che sarebbe, come detto, precipitata nel giro di poche ore lasciando il babbo, la mamma e più generalmente famiglia e tutti gli amici nel grande dolore.




 

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