Grosseto, addio ad Arcangelo Ciambotti: «Sindacalista che non si alzava dal tavolo senza risultati per i lavoratori»
È stato un volto storico della Camera del lavoro
GROSSETO. Serenamente e circondato dall’affetto della propria numerosa famiglia se n’è andato Arcangelo Ciambotti, figura storica della Camera del Lavoro di Grosseto.
Arcangelo era nato nel 1928 in Abruzzo in provincia dell’Aquila e di quella regione aveva mantenuto il carattere fiero ed intuitivo, abituato a cavarsela da solo. Sin da giovane entra a far parte della Cgil dell’Aquila con compiti confederali e a seguire le categorie dei braccianti e degli edili. È nel 1964 che arriva alla Cgil di Grosseto, e da subito fa parte, come minoranza, della segreteria provinciale dove collabora con Nello Bracalari, Walter Chielli e l’allora segretario provinciale Duilio Betti. Arcangelo è incaricato di seguire le categorie emergenti: Scuola e telecomunicazione e la nascente categoria degli elettrici. La sua presenza in segreteria provinciale sarà costante sino a tutto il 1976 con il segretario Gian Franco Filippini.
Sarà alla fine degli anni 70 che Arcangelo entra nella Fiom, la categoria dei metalmeccanici, dove rimarrà sino al suo pensionamento. Di Arcangelo rimarrà nel ricordo di chi lo ha conosciuto e frequentato la sua capacità nella contrattazione di 2° livello. Raramente si alzava dal tavolo della trattativa senza un risultato per i lavoratori, Era un profondo conoscitore dei contratti nazionali e un fine interprete della legislazione sul lavoro. “L’avvocato” era chiamato dai lavoratori e da quanti avevano il compito di contrastarlo. Abile nell’elaborazione di piattaforme rivendicative sapeva in queste, con l’approvazione dei lavoratori, cogliere i bisogni e i problemi degli stessi così da trasformarli in concreti obiettivi rivendicativi.
Componente degli organismi nazionali della Fiom aveva stretto rapporti di stima con gli allora segretari nazionali fra i quali Angelo Airoldi, Pio Galli e Sergio Garavini. La sua riconosciuta professionalità era stato eletto, per più mandati, a ricoprire il ruolo di presidente dell’Inps di Grosseto oltre a far parte della commissione per la conciliazione delle vertenze presso l’ufficio del lavoro. Una volta in pensione continuerà a frequentare come volontario la Cgil e nel contempo a dedicarsi agli impegni richiesti dal suo orto.
Dalla Cgil e dallo Spi, il sindacato dei pensionati, ricordano Arcangelo con affetto e stima. «Figura storica della camera del lavoro Di Grosseto, dove per un periodo di anni molto lungo ha ricoperto il ruolo di segretario della Fiom (Federazione italiana operai metalmeccanici). Oltre che essere Stato membro della segreteria provinciale della Cgil». «Subito dopo – spiegano Camera del lavoro e Spi Cgil – Arcangelo divenne segretario della Fiom che diresse per lungo tempo, gestendo tante vertenze delicate in un periodo turbolento della nostra storia repubblicana. Era una persona diretta e autorevole, che ha lasciato di sé un bel ricordo fra tanti compagni che lo hanno conosciuto. Poi alla compagna e ai quattro figli va l’abbraccio di tutta la Camera del lavoro e della segreteria dello Spi».