Grosseto, marito e moglie trovati morti in casa: ecco chi erano i coniugi Wagenbret
Arrivato il figlio dalla Germania, si attende che sia disposta l’autopsia. Parlano i vicini del podere di Boccheggiano (Montieri)
MONTIERI. «Erano tutti e due grandi lavoratori, passavano le loro vacanze sempre impegnati con la casa o con il terreno», raccontano i vicini, che ancora descrivono marito e moglie come «persone, lui specialmente, molto energiche. Lui – spiegano – poteva parlare per ore delle sue passioni, ed era convinto che finché avesse lavorato sarebbe stato al riparo da ogni problema di salute».
Una considerazione, questa, scaturita dall’ultima volta che i coniugi Wagenbret sono stati visti passare in auto lungo la mulattiera che porta al podere dove poi sono stati trovati morti: «Sarà stato una ventina di giorni fa, ma non hanno salutato; forse non ci hanno visti», aggiungono i vicini, precisando che «ultimamente non apparivano così vigorosi».
Poi, da quel giorno, più nessun contatto. E solo l’arrivo dei lampeggianti, domenica, aveva dato la definitiva conferma.
Marito e moglie avevano scelto Reticaggio (località Boccheggiano, comune di Montieri) a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, quando – grazie allo strapotere del marco tedesco – i poderi nel cuore delle Colline Metallifere progressivamente abbandonati negli anni dagli autoctoni venivano acquistati da tanti stranieri. E così avevano fatto anche loro, creando nel tempo una residenza per le vacanze che affittavano su internet, soprattutto a connazionali.
Dalla loro Germania, Paese di origine, ciclicamente tornavano sul territorio per trascorrere periodi più o meno lunghi, nel corso dei quali lavoravano alla loro “Casa Pineta” e all’appezzamento circostante, quando non solcavano le acque di Castiglione della Pescaia al timone dell’imbarcazione che avevano ormeggiato al Puntone .
Lui, in particolare, dopo una vita trascorsa nell’ingegneria in campo energetico, aveva saputo trasformare il vecchio podere in una struttura allo stato dell’arte, a cominciare dall’installazione telecamere, parabola satellitare e pannelli solari che riscaldavano tutta l’utenza idrica. Il loro ultimo progetto riguardava la realizzazione di una piscina con scale romane.
Domenica, marito e moglie (80 anni lui. 76 lei) erano stati ritrovati nella loro cucina: l’uno accanto all’altra, senza vita. A dare l’allarme una conoscente, residente in un borgo vicino, che curava la casa durante la loro assenza.
Sul posto erano intervenuti i carabinieri di Montieri e l’ambulanza di Monticiano col medico a bordo, guidata fino all’abitazione dai volontari delle Casse Mutue di Boccheggiano (Anpas). Il dottore non aveva potuto fare altro che constatare il decesso che, a giudicare dallo stato di decomposizione dei corpi, era avvenuto giorni prima.
Dai primi accertamenti non erano emersi elementi tali da indurre a ipotizzare una morte violenta. Le salme erano state trasferite all’obitorio per ulteriori approfondimenti, in attesa di un’autopsia che – dopo le dovute notifiche – potrà essere disposta dal sostituto procuratore Giovanni De Marco.
Quanto alle cause della morte, nelle prime ore successive al ritrovamento si era parlato di esalazioni da monossido di carbonio; non è escluso il gesto volontario.
La coppia, infatti, proprio perché alla ricerca di un teutonico buen retiro, non aveva stretto particolari legami con il territorio. Faceva rifornimento di spesa al supermercato e tornava a casa. Aveva qualche amico in zona (connazionali e italiani) ma non frequentava in maniera assidua il paese, dove era comunque conosciuta.
Ieri pomeriggio è infine arrivato dalla Germania il figlio della coppia al fine di ricevere – appunto – le notifiche del caso da parte dei carabinieri di Follonica. Solamente dopo le dovute notifiche, infatti, l’autopsia potrà eventualmente essere disposta e la proprietà dissequestrata insieme agli altri beni appartenenti ai genitori.
Al momento in cui andiamo in stampa, l’esame medico sulle salme non è stato ancora ordinato.