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Grosseto, addio pizzeria Pappagone: il Comune si riprende i locali

di Maurizio Caldarelli
Grosseto, addio pizzeria Pappagone: il Comune si riprende i locali

Era lì, a Porta Vecchia, dal 1968: contenziosi e difficoltà, ora la svolta. Si valuterà se e come riassegnarla, ma difficilmente tornerà ristorante

26 gennaio 2023
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GROSSETO. Una delibera firmata dalla giunta comunale di Grosseto ha messo la parola fine, martedì scorso, sulla vita di uno storico locale del centro storico cittadino: la pizzeria Pappagone, assegnata all’Istituzione Le mura che dovrà adesso studiarne il futuro utilizzo.

Nata nel 1968 in piazza De Maria, è stata il punto di riferimento di generazioni di giovani e meno giovani che sapevano di poter contare su Pappagone al momento di uscire dal cinema, dalla partita di baseball o da una serata trascorsa all’ippodromo del Casalone.

La pizzeria Pappagone è stata forse la prima ad aprire in città e per mezzo secolo ha svolto regolarmente e con successo la sua attività.

I guai e il lento declino sono iniziati ormai otto anni fa, quando la pedana che si trovava al fianco dell’ingresso, in piedi ormai da un decennio, venne bocciata dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, che dette parere negativo sostenendo l’incompatibilità con le mura per colori, dimensioni e tipologia, oltreché per prospettiva, luce e decoro che venivano compromessi.

Sulla decisione di rimuovere la pedana pesò anche il passaggio del Giro d’Italia, che fece tappa a Grosseto il 15 maggio di quello stesso anno. La pedana avrebbe messo a rischio l’incolumità dei ciclisti che dovevano transitare da Porta Vecchia. La querelle riscaldò l’opinione pubblico, fino a che la famiglia Adami, titolare della pizzeria, chiese all’allora giunta Bonifazi i permessi per montare un gazebo davanti al locale. E da lì nacquero le prime polemiche per le lungaggini burocratiche che costrinsero la pizzeria a lavorare al chiuso per tutta l’estate.

Ma il caso Pappagone esplose violentemente nel novembre 2015, al momento dell’installazione del gazebo in ferro, autorizzato dalla giunta, che scatenò le ire dei venditori ambulanti, che avevano i banchi al mercato, e dei cittadini per le sue dimensioni, troppo impattanti e non linea con l’ambiente. Dopo settimane di guerra, e l’ipotesi di spostarlo di qualche metro, arrivò l’ordinanza definitiva di demolizione, che suonò come una condanna a morte per lo storico ristorante sotto alla mura. I titolari aprirono un contenzioso, ma dovettero subire un processo che si è concluso solo nel luglio 2020 con l’assoluzione da parte del giudice Adolfo Di Zenzo, non soltanto perché il gazebo ebbe un impatto limitato, ma anche perché fu rimosso velocemente.
Il resto è storia recente: il 12 agosto 2022 è stato depositato il procedimento di sfratto, che è diventato esecutivo il 7 settembre. A fine ottobre c’è stata la cessazione dell’attività e infine la consegna delle chiavi da parte di Daniele Adami il 6 dicembre scorso. «Con la delibera della giunta – sottolinea il presidente dell’istituzione Le Mura, l’avvocato Alessandro Capitani – finisce un’epoca. Fu la prima pizzeria nata a Grosseto, nata alla fine degli anni Sessanta, e fece subito breccia nel cuore della città per la qualità della sua pizza e per il fatto che chiudeva alle tre di notte».

«Adesso che è stata assegnata alla nostra istituzione – prosegue Capitani – dovremo verificare la condizione delle sale, valutare la necessità di una riqualificazione e raccogliere delle manifestazioni d’interesse per un’eventuale bando di gara per la sua riassegnazione. Certamente una nuova licenza di ristorazione dovrà fare i conti con le nuove norme Asl, dalla possibilità di avere un ottavo del locale che usufruisce di luce diretta per chi manipola gli alimenti, all’aerazione obbligatoria e alla sicurezza antincendio. Per la sua posizione, si tratta comunque di un locale appetibile, con 320 metri quadrati interni e 64 esterni, anche per altri tipi di attività, che necessitano magari di minori autorizzazioni».

Con il canone aggiornato, aggiungiamo noi, rispetto a una concessione risalente a 55 anni fa. Nella delibera di giunta del 24 gennaio passa all’istituzione le Mura anche la gestione della cannoniera del baluardo Molino a Vento, assegnata in passato in concessione al Circolo Tennis di via Manetti. 

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