Il Tirreno

La decisione

Il Tar dà ragione al luna park ma il cantiere rimane fermo

Il Tar dà ragione al luna park ma il cantiere rimane fermo

Il Comune: «Ordinanza valida, attrazioni da rimuovere»

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FOLLONICA. Ieri mattina il Tar ha accolto la richiesta del titolare della ditta che si sta occupando della realizzazione del luna park a Pratoranieri.

Con il decreto cautelare numero 465 del 2022, il Tribunale amministrativo regionale della Toscana ha – per la precisione – sospeso il provvedimento con il quale lo scorso 22 giugno il comune negava l’autorizzazione per pubblico spettacolo e intrattenimento: ha sospeso cioè la diffida del sindaco Andrea Benini nei confronti della Santerini sas di Picci Gabrio & C.

Il motivo? La disciplina in materia fa riferimento alle sole aree pubbliche comunali ed è quindi inapplicabile a un’area privata.

Ecco allora che l’avvocato Riccardo Tagliaferri, legale della ditta, invita l’amministrazione a riesaminare la domanda dell’imprenditore (protocollata lo scorso 5 maggio) e di conseguenza a «rilasciare immediatamente l’autorizzazione richiesta cosicché la società Santerini possa esercitare la propria attività imprenditoriale per il periodo estivo».

L’amministrazione però sostiene che il Tar ha sospeso soltanto una delle azioni intraprese dal Comune nei confronti della società, e che pertanto resta valida l'ordinanza per l'immediata sospensione di qualsiasi operazione di montaggio delle strutture e delle attrazioni, attraverso le quali – secondo la valutazione dell’ente – si concretizza l'abusivo mutamento della destinazione urbanistica dell'area.

«La pianificazione di un quartiere non può e non deve essere lasciata nelle mani di un privato cittadino: è una scelta che viene studiata e disegnata attentamente, con cura, ed è, sopratutto, una decisione che passa attraverso un processo democratico», sostiene Benini, che ribadisce: «Per questo motivo non ammettiamo che si possa mettere in atto un abusivo cambio di destinazione d'uso di territorio nel nostro Comune».

Traduzione: il cantiere non può andare avanti, ma anzi i proprietari devono togliere le strutture già (in parte) montate.

Il caso, tuttavia, è tutt’altro che chiuso. È lo stesso primo cittadino, infatti, a sottolineare che nel regolamento urbanistico è riportato che «l’installazione di circhi equestri e/o di strutture per spettacoli viaggianti e attività di divertimento e simili è consentita, esclusivamente su aree di proprietà comunale».

Il Comune di Follonica, tuttavia, non dispone di una simile area. Nel vecchio regolamento aveva in previsione di realizzarne una, previsione stralciata nel nuovo testo. Due, quindi, le domande.

La prima: perché il Comune ha lasciato decorrere i termini per il silenzio-assenso, invece di rispondere no alla richiesta di autorizzazione?

E la seconda: dove può un imprenditore del pubblico spettacolo e intrattenimento, per giunta – in questo caso – forte di un accoglimento del Tar, allestire a Follonica se non in un terreno privato?

Per Benini, ciò che succede tra via don Sebastiano Leone e viale Italia è «reato urbanistico» per «abusivo cambio di destinazione d’uso». Nei prossimi giorni si vedranno le reazioni dell’imprenditore e le eventuali contromosse dell’amministrazione.

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