Filippo Inzaghi e il Pisa ai titoli di coda: i motivi dello "strappo"
Dopo i nuovi incontri l’amara conclusione: non c’è un progetto comune. Primi candidati alla successione, l’idea di pescare il nuovo tecnico all’estero
PISA. La storia tra Filippo Inzaghi e il Pisa è ormai ai titoli di coda dopo un solo anno. Splendido, quello del ritorno in Serie A dopo 34 anni, ma che con tutta probabilità resterà l'unico del tecnico piacentino sulla panchina nerazzurra.
La svolta
La giornata di ieri è stata probabilmente decisiva. Sono proseguiti i contatti già avviati da martedì tra il tecnico nerazzurro e i dirigenti. Che in questui gironi si sono parlati tra Pisa e Forte dei Marmi (ieri in città). Verso l'ora di pranzo iniziano ad emergere i primi dettagli che parlano della fine del rapporto tra il Pisa e Inzaghi. Il Pisa aveva espresso la volontà di andare avanti con Inzaghi, il tecnico però non è convinto di proseguire anche nella massima serie dopo il capolavoro della stagione appena conclusa e sembra pronto a guardarsi altrove. E il Palermo, che corteggia Inzaghi da un mese, è pronto a fare un'offerta economica importante e un contratto triennale.
Lo strappo
Inzaghi non vuole ripetere quello che gli è accaduto con Bologna, Benevento e Salernitana. Due esoneri, con felsinei e granata, e una retrocessione clamorosa con i campani dopo un ottimo girone d'andata. Super-Pippo ha detto più volte di stare bene a Pisa, di avere uno splendido rapporto con tutti ma anche di volere fare la Serie A in un modo diverso rispetto al passato. La società nerazzurra, a cominciare dal patron Alexander Knaster (che ha preso parte anche ai colloqui di questi giorni), ha le stesse ambizioni del tecnico, e lo stesso obiettivo della salvezza, ma una linea ben precisa. Il Pisa oltre a giocatori esperti, i così detti "marpioni", come li ha definiti il presidente Giuseppe Corrado, vuole portare avanti la linea che la contraddistingue da anni. Il Pisa da qualche anno porta avanti un lavoro di scouting in Europa e punta a scegliere giovani che possono essere già pronti per il campionato italiano. Contratti lunghi a giocatori non troppo in là con gli anni e valorizzazione dell'aspetto patrimoniale. Una linea che è stata portata avanti con successo anche con Inzaghi. E che ha permesso di raccogliere i successi dell'ultima stagione dopo un lavoro.
Probabilmente Inzaghi chiedeva qualcosa di diverso per affrontare la Serie A. Difficile capire se ci sono state richieste particolari da parte del tecnico ma è fuori dubbio che quei margini che sembravano esserci per una possibile intesa tra le parti sono caduti nella giornata di ieri. Quasi sicuramente in maniera irreparabile. E Inzaghi adesso sembra orientato ad accettare la sfida di riportare in Serie A il Palermo dopo esserci riuscito con Benevento e Pisa.
Il contratto
Le strade del Pisa e di Inzaghi al momento non si sono ancora separate ufficialmente ma quello di ieri sembra uno strappo difficile da ricucire. Il Palermo potrebbe presentare a breve un'offerta economicamente importante e un contratto triennale per il campione del mondo del 2006. Inzaghi è sotto contratto con il Pisa fino al 2027. Dopo la promozione infatti è scattato il rinnovo del contratto in automatico. Il Pisa lascerà a Inzaghi la libertà di trattare con il Palermo. C'è comunque l'intenzione da entrambe le parti di tenere i rapporti in maniera cordiale. Inzaghi guadagna un milione a stagione e probabilmente, in caso di passaggio al Palermo, lo seguiranno i suoi fedelissimi a cominciare dal vice Maurizio D'Angelo. Mentre la parte "pisana" dello staff dovrebbe restare qui a cominciare da Miguel Veloso e dal preparatore dei portieri Maurizio Pugliesi.
Se Inzaghi andrà al Palermo si lavorerà per trovare una risoluzione che soddisfi tutte le parti. Un po' come successo negli ultimi due anni con D'Angelo e Aquilani. La squadra Sicuramente il rapporto meraviglioso creatosi tra Inzaghi e i giocatori nerazzurri nell'ultimo campionato va tenuto in conto. Giocatori legatissimi al tecnico e che si sono rilanciati con lui, uno su tutto Stefano Moreo, potrebbero trovarsi in una situazione diversa con un allenatore nuovo ad affrontare l'impatto con una categoria superiore. E che molti di loro non ha fatto o hanno vissuto solo marginalmente. Non sarà un aspetto secondario.
Il possibile successore
Su web e social è già partito il toto-successore. Il Pisa aveva come prima scelta Inzaghi e quindi adesso dovrà rivedere i suoi piani. Le idee però sembrano essere chiare quanto meno su dove andare a trovare l'eventuale, usiamo sempre il condizionale, sostituto di Inzaghi. La scelta stavolta potrebbe andare su un allenatore straniero. Il giornalista Nicolò Schira ha rilanciato il nome di Mark Van Bommel. L'ex centrocampista del Milan, è stato compagno di squadra proprio di Inzaghi, è fermo dopo l'avventura all'Anversa con il quale aveva vinto il titolo belga e partecipato alla Champions League nel 2023/2024. Ma probabilmente il club valuterà altre figure che allenano all'estero. In seconda battuta potrebbe emergere anche una scelta legata alla popolarità e alla risonanza del nome. Il fascino di portare a Pisa un campione del mondo. Un po' come è stato fatto con Inzaghi appena un anno fa. Ecco che potrebbe essere valida la pista che porta ad Alberto Gilardino che è stato esonerato dal Genoa in questa stagione con la squadra a +1 sulla terz'ultima. E quindi salva. Gilardino ha portato in A il Genoa e poi lo aveva salvato. Non sono da scartare neppure due nomi di campioni del mondo come Pirlo e De Rossi che in passato sono stati accostati alla società (ma proprio Gilardino e De Rossi sarebbero anche nei radar della Fiorentina).
Più difficile puntare a uno specialista in salvezze come Davide Nicola, attualmente al Cagliari, o Paolo Zanetti del Verona, giusto per citare due dei papabili usciti in queste ore. Ovviamente di concreto non c'è nulla. L'unica cosa che sembra certa è che Pisa e Inzaghi si saluteranno dopo un autentico trionfo che resterà per sempre nella storia del club. Ora quello che conta di più non sono le ragioni di una parte o dell'altra ma il bene del Pisa.
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