Una vita per la scuola e i suoi valori, addio alla maestra Marchiò
Si è spenta a 91 anni una figura storica dell’insegnamento. Domani i funerali
GROSSETO. Ieri, all’età di 91 anni, la maestra Maria Angelica Borgoni, circondata dall’affetto dei suoi cari, ci ha lasciato.
Dopo le scuole frequentate a Castel del Piano, dove era nata nel 1931, e a Montalcino, dove aveva completato gli studi, trascorse un periodo come educatrice al cosiddetto “Preventorio” sul monte Amiata, gestito dalla Croce Rossa, dove venivano accolti ragazzi da tutta Italia, in precarie condizioni di salute e con famiglie non in grado di assisterli. Lì imparò i primi rudimenti dell’insegnamento, attraverso un’esperienza d’altri tempi, che la formò a tal punto da essere sempre ricordata, nei discorsi in famiglia, come una pietra miliare nella costruzione del proprio patrimonio valoriale.
Vinto il concorso per l’insegnamento elementare, fu immessa in ruolo e assegnata a varie scuole dell’Amiata e della Maremma, fra le quali ricordava sempre Cellena e Gli Acquisti, dove era stata accolta con l’affetto e il rispetto. La maestra, all’epoca, era una delle istituzioni del paese. Di quelle esperienze le erano rimasti addosso il calore e l’affetto di quelle poche perone che abitavano in quelle realtà.
Arrivata in città, insegnò per alcuni anni in via Anco Marzio. Poi, terminata la costruzione della scuola elementare di via Giotto, la prima a tempo pieno, accettò con entusiasmo di partecipare a quella nuova avventura formativa e lì rimase per circa vent’anni, fino a quando, verso il termine della carriera, si spostò nella storica sede di via Mazzini, dalla quale, dopo alcuni anni, transitò in quiescenza.
Con lei se ne va una delle ultime rappresentanti di una generazione storica di maestre, che ha contrassegnato la vita di molti studenti grossetani e non solo. Chi l’ha incontrata lungo il proprio cammino scolastico ricorda ancora “la Maestra Marchiò”, come la chiamavano i ragazzi, perché lei, figlia d’altri tempi, amava anteporre sempre il cognome da sposata a quello da ragazza.
Convolata a nozze nel 1962, durante le vacanze di Natale, per non prendere ferie al di fuori dei periodi di normale sospensione dell’attività didattica, con il professor Mario Bianco Marchiò, ha trascorso con lui tutta la vita, con un amore nato fin dai banchi di scuola.
Dal loro matrimonio sono nati gli ormai cinquantenni Michela e Antonio: la prima, insegnante a Milano; il secondo, nella Polizia di Stato in varie città italiane e poi, finalmente, a Grosseto. I nipoti Valeria, Matilde e Alessandro sono stati la gioia della maestra. La maestra Marchiò riposerà accanto al marito a Castel del Piano, dopo la messa di domani alle 9 nella chiesa della Madonna delle Grazie.