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Grosseto, aggredita da una paziente che la prende per la gola

Nicole Terribile
Grosseto, aggredita da una paziente che la prende per la gola

Una dottoressa ha rischiato per due volte d’essere strangolata. UilFpl: «Organico insufficiente. Con più personale si eviterebbero episodi simili»

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GROSSETO. Sente la mano attorno al suo collo. La presa che si fa sempre più stretta. La paura, le urla della donna, i tentativi di rompere quella morsa potenzialmente letale. E poi interviene un’infermiera: riesce ad allontanare la paziente ma per pochi istanti. Questa si dimena e aggredisce di nuovo la dottoressa. Interviene anche un’altra infermiera, e insieme riescono ad allontanare la paziente. È successo giovedì 14 luglio all’ospedale Misericordia di Grosseto, nel reparto di psichiatria. Una dottoressa quarantenne è stata aggredita da un’altra donna, una paziente ricoverata nel reparto. Secondo quanto riporta la segreteria UilFpl dell’Area vasta Toscana sud est, la paziente – non si sa per quale motivo in particolare – si sarebbe accanita contro la dottoressa e avrebbe tentato di «strangolarla» per ben due volte nel reparto Spdc (servizio psichiatrico diagnosi e cura). Solo il provvidenziale intervento di due infermiere ha salvato la situazione. «Una dottoressa, una madre, non può andare al lavoro e rischiare di morire», dice il segretario UilFpl Sergio Sacchetti (sopra in foto).

La psichiatra non ha sporto denuncia contro la paziente. Nei giorni scorsi, però, ha inoltrato notizia di reato. In questo momento si trova a casa in infortunio, almeno fino a fine mese. L’Asl Toscana sud est comunica di aver già preso in carico nei giorni scorsi la situazione per cercare di chiarire la dinamica di quanto accaduto. «L’ambito della Salute mentale, per sua natura, presenta grandi complessità nella gestione della relazione – dice la direttrice del Dipartimento Giuliana Galli – partendo da casi come questo, con pazienti particolarmente critici, l’Asl, sia nei suoi vertici aziendali che dipartimentali, sta cercando di individuare tutte le soluzioni possibili perché fatti del genere, che possono mettere a rischio i suoi operatori, non accadano più». Fatti che portano a galla molte problematiche che attanagliano il settore della sanità: non si tratta solo delle continue aggressioni che si verificano a danni di dottori, infermieri, e di tutti gli operatori sanitari; anche se, in questo caso, trattandosi di una paziente psichiatrica il discorso da affrontare è diverso. In queste occasioni pesano ancora di più la carenza di personale e le enormi difficoltà che questi lavoratori devono affrontare ogni giorno, tra turni lunghi e massacranti, pazienti difficili da gestire e un livello di sicurezza giudicato insufficiente, che mette a rischio quanti lavorano in ambito sanitario, negli ospedali e non solo. «Se ci fossero più medici sarebbe più facile evitare aggressioni ed episodi simili – dice Sacchetti – Più dottori significa un’organizzazione migliore, oltre a maggiore presidio e maggiore attenzione nei confronti dei pazienti». Le forze sono insufficienti, secondo il sindacato, che già nelle settimane passate aveva denunciato questa situazione.

«Evidentemente i comunicati di questi giorni sui servizi psichiatrici territoriali nonché sulle carenze croniche di personale e le segnalazioni inoltrate gli scorsi anni – dicono dalla segreteria di UilFpl – non hanno spinto o stimolato l’Asl a trovare soluzioni concrete per garantire l’incolumità di medici e operatori sanitari». L’organizzazione sindacale spera che l’azienda potenzi presto il personale, soprattutto per quanto riguarda l’Spdc del Misericordia, che è da tempo in forte sofferenza. «Auspichiamo che ciò avvenga prima che possa verificarsi l’irreparabile». 

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