Il Tirreno

Grosseto

nel cuore della città fabbrica  

Street art sui muri dell’Ilva Ecco tre murales d’autore

Giulia Sili
Street art sui muri dell’Ilva Ecco tre murales d’autore

Sulla facciata del Magma spunta il volto “santificato” di uno degli ultimi operai Sulla parete della scuola media un inno allo studio. Ma l’idea non piace a tutti 

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Il Magma di Follonica ha il suo nuovo santo protettore: un operaio che campeggia sulla parete del museo, uno degli ultimi rimasti al lavoro prima della chiusura della fonderia nel 1960. È un operaio dipinto con caschetto di protezione ma anche aureola (come quella che iconograficamente identifica i santi) su uno degli edifici cardine della città fabbrica; Ache77, lo street artist che sta realizzando l’opera sulla facciata del museo, ha voluto aggiungere alla figura – tratta da uno degli scatti del fotografo piombinese Pino Bertelli – un’aureola, simbolo di divinizzazione; è un nimbo, che riprende il motivo di una rosta, conservata all’interno del museo.

Poco più in là Exit-Enter sta lavorando sulla facciata della biblioteca della Ghisa dove stanno nascendo tanti motivi geometrici tratti da “Page Master”, film fantasy del ’94. E all’interno dell’ex Ilva c’è un terzo murales, anche questo in corso d’opera: a realizzarlo è Zed1, noto e apprezzato muralista fiorentino che sulla facciata della scuola media sta realizzando un inno all’apprendimento; si tratta di una figura femminile assorta nella lettura di un libro e, al suo fianco, una sveglia rotta: l’apprendimento non dovrebbe essere un obbligo ma un piacere e non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo.

L’epidemia di street art che ha invaso l’ex Ilva non è però finita: grazie a un progetto anche i ragazzi delle medie stanno prendendo confidenza con il programma artistico, etico e politico che si nasconde dietro a questa particolare forma di arte. Tutto questo è il progetto Urban Art City di Follonica, progetto voluto dall’amministrazione follonichese e che prevede la realizzazione di tre murales, tre laboratori d’arte con le classi della scuola media e una mostra ospitata in pinacoteca.

Non sono però mancate le critiche: «I murales sono vere e proprie opere d’arte – ha commentato il candidato sindaco di centrodestra Massimo Di Giacinto – impossibile, però, non contestare l’opportunità da parte del sindaco uscente Andrea Benini di investire risorse pubbliche, 11mila euro, in un progetto rivolto a un’area che avrebbe ben altre priorità».

«Sono molto soddisfatta del progetto in fase di realizzazione sia all’interno che all’esterno della scuola – commenta la preside Paola Brunello dell’istituto comprensivo Leopoldo II di Lorena – Il murales lo trovo bellissimo».

Gianluca Milli, della galleria d’arte Street Level di Firenze, uno degli organizzatori del progetto, spiega al Tirreno cosa stanno facendo all’interno della scuola: «I laboratori sono divisi per classe, la prima media ha lavorato sull’incisione. La street artist Nian ha parlato dell’importanza del riciclo e ha spiegato ai ragazzi la tecnica dell’incisione su tetrapak. In seconda media – continua Milli – Ache77 ha fatto un laboratorio di stencil art facendo un excursus sui graffiti e sul vandalismo. Infine, in terza media Guerrilla Spam ha dato vita a un laboratorio storico culturale lavorando sui popoli del Mediterraneo». I ragazzi stessi hanno poi ideato un murale che è stato realizzato all’interno della scuola grazie a Ache77: «Abbiamo stuccato la parete che era piuttosto malmessa – spiega Milli – e poi con i ragazzi abbiamo disegnato due bambini che, guardando la propria immagine riflessa in uno specchio, vedendosi già adulti». –

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