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Grosseto: esercizio abusivo della professione, condannata a 9 mesi e a risarcire

Pierluigi Sposato
Grosseto: esercizio abusivo della professione, condannata a 9 mesi e a risarcire

Pedagogista 70enne era stata segnalata alla Procura dall’Ordine degli psicologi

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GROSSETO. «Profondamente ingiusta, profondamente ingiusta...». L’avvocato Francesco Amerini manifesta così tutta la sua delusione per la condanna della sua assistita, Manuela Bracciali, 70 anni, riconosciuta colpevole di esercizio abusivo della professione di psicologa-psicoterapeuta. Nove mesi più 15mila euro di multa la pena decisa dal giudice Marco Bilisari dopo pochi minuti di camera di consiglio. La dottoressa Bracciali, a cui sono stati comunque concessi i doppi benefici, dovrà anche risarcire i danni all’Ordine toscano degli psicologi, in separata sede. La sentenza dovrà essere infine pubblicata sul sito del ministero.

Le richieste erano state formulate venti giorni fa, nell’udienza precedente. Il viceprocuratore Alessandro Bonasera: che aveva sollecitato proprio 9 mesi e 15mila euro, ritenendo che l’attività svolta dalla professionista avesse travalicato i confini: «Una cosa è la riabilitazione in ambito psicologico, altra è la specializzazione nei processi formativi dell’essere umano. C’è una differenza palese. La pedagogia aiuta a vivere meglio, la psicologia-psicoterapia cerca di risolvere problemi anche seri. Chi cerca di risolvere problemi come disturbi alimentari, depressioni post partum, elaborazioni di lutti, chi effettua diagnosi di disturbi di personalità: ecco, a tutto ciò è deputato uno psicologo non un pedagogista». Secondo l’imputazione, sarebbe servita un’apposita abilitazione dello Stato, così come regolata dalla legge 56 del 1989.

Il procedimento per l’ipotesi di esercizio abusivo della professione (che sarebbe stato attuato dal 2013 a Braccagni) era nato nel 2018, dopo che l’Ordine aveva ricevuto un paio di segnalazioni a proposito delle attività svolte dalla dottoressa Bracciali, esperta in psicologia olistica e abilitata come psicopedagogista clinica, ha ricordato il difensore. Aveva presentato un esposto, si erano mossi i Nas di Livorno, anche con una perquisizione e sequestri di agende, fatture e cartelle.

E proprio l’Ordine degli psicologi, rappresentato in aula dall’avvocata Lucia Rossi, aveva insistito per la condanna di Bracciali. Di tutt’altro avviso invece l’avvocato Amerini, che aveva contestato punto per punto le conclusioni dell’accusa, ritenendo che il quadro rappresentato non corrispondesse alla verità dei fatti.

Il giudice aveva poi rinviato alla mattina di ieri (martedì 7) le eventuali repliche. Ma la Procura (in aula il viceprocuratore onorario Massimiliano Tozzi) non ha voluto aggiungere altro e così il giudice si è ritirato in camera di consiglio, tornando dopo pochi minuti per leggere il dispositivo.

Serviranno novanta giorni per conoscere le motivazioni della decisione del giudice, poi potrà essere presentato appello.

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