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Serie A

Gudmundsson pronto al rientro. Invasione viola in riva al Lario

di Francesco Gensini
Albert Gudmundsson nell’ultima apparizione in viola a Lecce
Albert Gudmundsson nell’ultima apparizione in viola a Lecce

Esauriti da tempo i biglietti per la trasferta di Como e anche i 2.500 per Bologna L’islandese è tornato in gruppo e potrebbe essere convocato dopo il lungo stop

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FIRENZE. Gudmundsson in gruppo da ieri e non ci poteva essere notizia migliore per aggiungere entusiasmo a entusiasmo, fiducia a fiducia nell’ambiente viola: perché quello che la Fiorentina ha fatto finora l’ha fatto senza contare praticamente sul suo uomo di maggiore qualità, sull’acquisto che può diventare il più oneroso a livello economico nella storia del club.

Quattro presenze in campionato (tre, meglio: a Lecce dove si è fatto male, è stato in campo cinque minuti), una in Conference League con una mezz’ora disputata, e stop: la stagione viola dell’islandese finora è stata tutta qui e sono proprio i tre gol realizzati (tutti decisivi) a dire quale peso possa avere per la squadra viola e quanta attesa ci sia dietro il ritorno dell’ex Genoa. Che intanto ha ripreso ad allenarsi con i compagni per ritrovare confidenza col pallone e con un gruppo che ormai suona lo spartito di gioco a memoria, e soprattutto per prendersi un posto oggi tra i convocati di Palladino per la trasferta di Como, primo passo verso il rientro definitivo: Gud c’è di nuovo. E appunto alimenta entusiasmo e fiducia in città e tra i tifosi viola che nemmeno i quindici giorni di una sosta mai così poco gradita hanno contributo a far affievolire.

Anzi, in tutti è sempre ben presente la striscia di sei vittorie consecutive che De Gea e compagni hanno messo insieme dal Milan al Verona passando per Lecce, Roma, Genoa e Torino: talmente presente che Firenze è ora pronta a suonare la carica per dare forza a obiettivi che non sono stati ancora definiti, ma che già fanno sognare. Così, domani saranno 700 i sostenitori della Fiorentina presenti in riva al Lario (per dove è collocato il “Sinigaglia” più in riva al Lario di così non si può), ovvero quanti ne può contenere il settore ospiti: siccome quella di domani è sì addirittura la sesta trasferta nelle ultime gare dalla ripresa del campionato dopo la pausa precedente, ma poi il calendario si “rovescia” riservando ben cinque partite di fila al Franchi alla formazione di Palladino, sempre i sostenitori viola si sono portati avanti col lavoro mettendosi già in tasca 2.500 biglietti per essere al Dall’Ara il 15 dicembre in una versione del derby dell’Appennino più accattivante del solito per la presenza di Vincenzo Italiano sulla panchina rossoblù. Firenze ha una voglia matta di spingere la Fiorentina sempre più su, di trascinarla a quei traguardi adesso soltanto immaginati con l’entusiasmo e la passione che le sono propri per definizione, ma che vanno alimentati come tutto ciò che è “vivo”: e a questo ci stanno pensando Kean e Beltran, Bove e Dodô, e tutti gli altri che dal 17 agosto scorso hanno dato vita a una squadra bella, vincente e convincente (e mettiamoci dentro anche il primo mese sofferto che è servito sicuramente per diventare quello che è adesso).

Le cinque partite di fila in casa càpitano a proposito, anche se la forma attuale del Franchi non è certo indicata per consentire l’espressione di questa voglia: un Franchi sotto ristrutturazione, un Franchi a metà capienza. Ma quella che rimarrà integra e intatta sarà la spinta della città e dei tifosi viola, a cominciare dalla super sfida con l’Inter del 1° dicembre dopo aver fatto le prove generali tre giorni prima contro il Pafos in Conference League.

La riprova: ai botteghini (per dire: non esistono più da anni) dello stadio è già stato affisso il cartello “tutto esaurito” per la partita contro i nerazzurri di Simone Inzaghi per un totale di 23-24.000 spettatori, quanti ce ne possono stare attingendo anche dalle scorte di posti definiti “a visibilità ridotta”. Firenze e il popolo viola daranno la spinta alla Fiorentina di Palladino per trasformare i sogni in risultati. Tutto in grande.
 

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