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Calcio: Serie A

La Fiorentina ancora senza identità, ma almeno la porta resta inviolata: le sfide decisive

di Brunella Ciullini

	Un'azione dell'ultimo match
Un'azione dell'ultimo match

Riprendono gli allenamenti dei Viola in vista della sfida di Conference

01 ottobre 2024
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FIRENZE. La Fiorentina non riesce a decollare. Il suo campionato, dopo le prime sei giornate, la vede in una posizione anonima della classifica, all’undicesimo posto, in compagnia – va detto – dell’Atalanta che è ormai una delle big del nostro calcio, ma dietro persino alla neopromossa Como che al momento ha un punto in più (8). È una Fiorentina ancora senza identità, una Fiorentina che fatica. Come aveva intimato Raffaele Palladino venerdì scorso lui e i suoi giocatori volevano dare continuità alla vittoria sulla Lazio, la prima di questa stagione, e invece sono usciti dal derby con l’Empoli al Castellani con uno insipido opaco 0-0. Un risultato che rispecchia l’andamento lento della partita, zero tiri verso la porta avversaria, zero spunti e zero acuti nel gioco, zero emozioni.

Gli aspetti positivi

L’unico aspetto positivo, se così si può dire, è il fatto che per la prima volta da quando gioca in Serie A David De Gea è uscito dal campo senza essere stato trafitto: lo schieramento a 4 della difesa, adottato da Raffaele Palladino solo nel secondo tempo con la Lazio quando è scattata la rimonta viola fino al successo, ha in qualche modo dato copertura alla squadra anche se ad esempio Gosens, arretrato nelle circostanza, è rimasto bloccato senza riuscire a sprigionare le proprie qualità di cursore e ciò ha finito per pesare sullo svolgimento della manovra. Mantenere la propria porta inviolata è un passo avanti rispetto al recente passato considerando le tante troppe reti subite nelle partite di campionato come nei playoff di Conference League faticosamente superati.

Ma se questo fa rima con un attacco rimasto all’asciutto malgrado l’impiego domenica in contemporanea, per la prima volta, di Kean, Gudmundsson, Colpani e Kouamé e l’inserimento, nel prosieguo della partita, di Beltran, Ikoné e Sottil, vale a dire di tutta la cosiddetta artiglieria pesante, allora qualche riflessione è inevitabile. Soprattutto dovrà essere Palladino a riflettere, valutare e prendere decisioni per cercare di dare quanto prima un’identità e un’anima a questa Fiorentina che rispetto ad un anno fa, quando ancora sedeva sulla panchina viola Vincenzo Italiano, ha 4 punti in meno in classifica. Peggio al momento hanno fatto solo Atalanta (5 punti in meno) e Lecce (6 punti in meno) .

I punti

Tutto il contrario dell’Empoli che ha conquistato ben 7 punti in più al pari dell’Udinese, la Roma (4 in più) e la Lazio e il Torino (3 in più) . Proprio quest’ultime sono alcune delle formazioni con cui i viola sono chiamati a duellare per centrare un piazzamento in Europa: fin qui il loro rendimento è stato più brillante e continuo. Ma Palladino, che dopo un giorno di riposo ha fissato per oggi la ripresa degli allenamenti in vista della prima sfida di Conference giovedì al Franchi con i gallesi del The New Saints, dovrà anche gestire un certo nervosismo che sembra trapelare dallo spogliatoio: dal clan viola si sono affrettati a precisare che lo sfogo di Kouamé, l’altro ieri insolitamente capitano, riguardo alle difficoltà offensive (“Bisogna giocare di più l’uno per l’altro”) non avrebbe avuto come bersagli i vari Kean, Gudmundsson e Colpani o comunque i singoli compagni, ma avrebbe avuto unicamente uno scopo costruttivo coinvolgendo tutto il gruppo.

In ogni caso, urge guardarsi negli occhi, rimboccarsi le maniche e assemblare una Fiorentina che per adesso continua ad essere e a dimostrare un puzzle incompleto. Un solo successo da inizio stagione è la dimostrazione che occorre cambiare passo e provare ad accelerare dal punto di vista del gioco (servono idee, poche ma chiare) , delle decisioni da parte dell’allenatore (bisogna stabilire delle gerarchie riguardo chi batte i rigori, le punizioni e via dicendo) e ovviamente dei risultati. Giovedì scatta la fase a campionato della Conference, domenica arriva il Milan, due sfide interne prima della sosta per le nazionali. Il tempo stringe.

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