Il Tirreno

Firenze

Bomber e tetto ingaggi I dilemmi della Fiorentina

di Francesco Gensini
Bomber e tetto ingaggi I dilemmi della Fiorentina

Piacciono e vengono valutati Retegui, Gudmundsson e Pinamonti La dirigenza viola sta pianificando con Palladino le strategie di mercato

11 giugno 2024
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FIRENZE. Come le inversioni a “u” su una strada a doppio senso di marcia: vietate. Testa bassa e idee che si rincorrono alla ricerca delle soluzioni giuste, i dirigenti della Fiorentina impegnano ogni ora possibile al Viola Park per pianificare le strategie di mercato - presente spesso Palladino con cui tutto è condiviso e programmato e se non è presente le parti si sentono dieci volte al giorno - ben sapendo di non poter sbagliare nulla o quasi nulla nelle scelte. Specie in un paio di ruoli che determinano la differenza tra bene e male nei risultati: e uno di questi è sicuramente il centravanti. Se non sarà il primo acquisto a varcare i cancelli del centro sportivo, ma può anche essere, di sicuro è il più importante dopo due stagioni e mezza in cui il sostituto di Vlahovic è stato cercato e non trovato, è stato preso e non ha reso come nelle aspettative e nei soldi spesi. Stavolta, in concomitanza con il nuovo corso tecnico, non è concesso di fallire il bersaglio: il futuro immediato della Fiorentina dipende da quanti gol saprà garantire e portare alla causa l’attaccante di riferimento. Mateo Retegui, ad esempio. Il primo della lista su cui Pradé e Ferrari stanno lavorando, su cui è forte il pressing nella convinzione che possa essere l’uomo giusto per risolvere il problema del gol relativamente al centravanti (3 reti Nzola e 3 Belotti nell’ultimo campionato, per dire), ma forte è anche la difesa del Genoa del proprio calciatore. Tutto in chiave economica, ovviamente, perché di incedibile in questo calcio non c’è più nessuno e allora il club viola, con il via libera del presidente Commisso, è al lavoro: venti milioni è l’offerta con dentro tutti i bonus possibili, trenta milioni è la richiesta dei rossoblù che già a gennaio si sono messi di traverso alle ambizioni della Fiorentina di portare via uno dei gioielli (Gudmundsson) da sotto la Lanterna. Pradé&company ci riprovano a distanza di pochi mesi e stavolta appunto con Retegui: che di suo ha già aperto al trasferimento a Firenze, pur in questo momento in tutt’altre faccende affaccendato (Nazionale azzurra da ieri nel ritiro a due passi da Dortmund per preparare il debutto di sabato all’Europeo contro l’Albania). Trattativa non semplice, soprattutto se il Genoa non farà un passo indietro, perché la Fiorentina a trenta milioni non ci arriva, però non molla nemmeno finché non si troverà costretta a farlo: il centravanti italo-argentino è il suo preferito per qualità, potenzialità e adattabilità al gioco di Palladino. Alternative? Ci sono, ci saranno. Sempre tenendo là sullo sfondo il “sogno” Icardi (ingaggio non proponibile se l’ex Inter non si riduce di almeno un terzo lo stipendio da 10 milioni l’anno che percepisce adesso dal Galatasaray, e i turchi di loro sono per nulla disposti a privarsi dell’attaccante), l’alter-ego preciso di Retegui in tutto e per tutto si chiama Andrea Pinamonti: stessa età (25 anni per entrambi, ci sono appena tre settimane di differenza), numeri simili (11 gol in 38 gare per l’attaccante del Sassuolo, 7 gol in 29 partite per quello del Genoa), caratteristiche tecniche e tattiche che si avvicinano molto ma non si sovrappongono, così se uno volesse (cioè la Fiorentina) potrebbero giocare anche in tandem. Per ora, o l’uno o l’altro, e l’ostacolo maggiore anche in questo caso è il prezzo, tenuto conto che appena un’estate fa i neroverdi hanno sborsato venti milioni per prendersi Pinamonti dall’Inter: facile immaginare quale sia la richiesta fatta alla Fiorentina. Ma il Sassuolo è retrocesso e in Serie B non può “permettersi” di tenerlo. Centravanti (il greco Vangelis Pavlidis, 29 gol in 34 partite con l’Az Alkmaar in Olanda un altro tenuto d’occhio) e non solo centravanti: il centrocampista, anzi i centrocampisti, è una priorità ugualmente stringente per (ri)costruire un reparto impoverito dalle partenze di Arthur e Maxime Lopez, e dai mancati rinnovi di Bonaventura, Castrovilli e Duncan, in attesa dell’incontro tra le parti per verificare se esiste il margine di andare avanti insieme con i primi due. In cima all’elenco di fattibilità tra chi potrebbe arrivare a vestire la maglia viola adesso ci sono Marco Brescianini e Warren Bondo: 24 anni il mediano del Frosinone, 21 anni da compiere a settembre il mediano del Monza, quest’ultimo uno degli obiettivi col marchio-Palladino. Ci vuole un investimento da 18-20 milioni.
 

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