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L'allenatore

Fiorentina, Italiano ora sorride: «La risposta che volevo alla sconfitta di Milano»

di Francesca Bandinelli
Fiorentina, Italiano ora sorride: «La risposta che volevo alla sconfitta di Milano»

E striglia Mina: «Responsabile sull’infortunio»

18 settembre 2023
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FIRENZE. La soddisfazione per Italiano è persino doppia: «Non ci capita spesso di vincere in rimonta, per questo siamo contenti. Non vogliamo abbandonare le partite come successo a Milano, vogliamo stare sempre in gara, non perdere fiducia e stavolta l’abbiamo fatto. Abbiamo dimostrato di avere carattere, giocando contro una squadra che anche quest’anno arriverà tra le prime 5-6. A Milano, l’Inter ha vinto con merito, però abbiamo commesso tantissimi errori soprattutto nell’atteggiamento. Ho battuto su questo. Ci ha dato fastidio passare questi 15 giorni tra qualche mugugno: avevamo la voglia di rifarsi e ci siamo riusciti. Abbiamo avuto un confronto con i ragazzi della Fiesole che sono straordinari per vicinanza, attaccamento e sostegno. Stavo andando giù, ho sentito che mi chiamavano e non potevo non tornare su per ringraziarli». Il tecnico viola non si nasconde e si sofferma anche sui singoli, a cominciare da Kouamé, il match-winner: «È un uomo squadra, ha spirito da giocatore maturo sia che giochi dall’inizio sia che subentri. L’ho già detto l’anno scorso: con lui si può andare….in guerra. Beltran? Pian piano conoscere il nostro calcio, intanto il terzo gol è nato da una sua grande giocata e Nzola si sbloccherà». Quanto a Mina, che dovrà restare fuori per almeno 45 giorni dopo la lesione muscolare rimediata in Nazionale, ha detto: «Avevamo impostato un programma per non rischiare ricadute. Devo dire che ha un pizzico di responsabilità, perché doveva chiedere di non giocare, anche se è difficile». Se non una tirata d’orecchi, quasi. Kouamé, dai microfoni di Dazn, ha poi aggiunto: «Tre giorni fa ho letto una frase che mi è rimasta dentro: devi farti trovare pronto. E così ho fatto. Quando c’è una palla io mi ci butto». A fine gara, invece, il patron della Fiorentina Commisso è sceso negli spogliatoi: si è complimentato con la squadra, raccomandando calma in vista del futuro. Il tecnico dell’Atalanta Gasperini, invece, dal ventre del Franchi, è tornato sui cori di scherno e sfottò ricevuti da una parte dallo stadio: «Ci trattano da big, sono gli stessi insulti che ricevono le squadre importanti. Non è piacevole, a volte mi sembra uno stadio di buoi che del cornuto all’asino: non facciamo una grande figura, ma c’è quest’abitudine» (in parterre di tribuna erano presenti anche agenti in borghese pronti eventualmente ad intervenire in caso di necessità). Infine, una curiosità. All’inizio della partita, in Fiesole è stato esposto uno striscione firmato 1926: “Tifosi “pro” si diventa col tempo, non facendo pagare 50 euro in più un abbonamento”, una presa di posizione contro le politiche di abbonamenti varate dalla società.

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