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Fiorentina. Questione di dettagli. L’Europa è la chiave del riscatto

di Francesca Bandinelli
Fiorentina. Questione di dettagli. L’Europa è la chiave del riscatto

La finale di Praga col West Ham è l’ultimo passo di una stagione incredibile

26 maggio 2023
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Firenze È davvero solo una questione di dettagli, quelli su cui sta lavorando Vincenzo Italiano. Smaltita l’amarezza per il primo trofeo mancato, la Coppa Italia, adesso c’è da convogliare le energie sull’altro obiettivo prestigioso, la Conference. È l’autostrada per la partecipazione alla prossima Europa League, uno step ulteriore per la crescita e la maturazione del gruppo, oltre che per continuare a portare la maglia viola su palcoscenici internazionali. In questo momento conta solo il presente. Pure il mercato, con i rumors che si moltiplicano, a proposito di interessi di top club attorno all’allenatore della Fiorentina (dal Napoli al Tottenham, come rilanciato ieri da Sky), in questo momento viene dopo. C’è da tenere alta l’attenzione, il futuro, qualunque esso sia, si deciderà dopo l’8 giugno.

Serve l’alchimia capace di far trovare il punto d’equilibrio perfetto, correggendo, rispetto a oggi, leggermente il tiro. La questione è sempre la solita: bisogna da perfezionare la precisione balistica, perché le occasioni, pure all’Olimpico, contro l’Inter finalista di Champions, non sono mancate. C’è stata una buona dose di sfortuna (vedi l’intervento di Darmian a spazzare via il pallone), ma anche qualche sbavatura di troppo nell’ultimo passaggio. Jovic non ha capitalizzato due occasioni più che ghiotte, ma se non altro gli va riconosciuto vivacità nel provare ad invertire la tendenza. Cabral, in questo momento, sta facendo i conti con vecchi fantasmi. Tocca al brasiliano resettare tutto e ritrovare il sorriso, lui che in questa stagione ha dimostrato di saper segnare in ogni modo: di testa, di destro e pure di sinistro.

E poi c’è da fare i conti con la stanchezza: più della Fiorentina, fino ad oggi hanno giocato solo Real Madrid e Manchester City e quella di domani sarà la sfida numero 58 della stagione, mentre la finale di Praga sarà addirittura la sessantesima. Per questo motivo, servirà lasciarsi trascinare dall’esperienza dei "senatori", di quei giocatori che solo con uno sguardo ti fanno intendere che direzione prendere. Da Jack Bonaventura, tra i più "vivi" contro l’Inter, in quello che per lui, a lungo, è stato un derby, fino a Sofyan Amrabat. Il centrocampista marocchino, capace di conquistare l’attenzione degli uomini mercato del Barcellona che a gennaio hanno tentato il "golpe" per portarlo in Spagna, adesso deve costruire le geometrie perfette per dare lo scacco matto al West Ham di Moyes. Già una volta, quando era alla guida dell’Everton, la Fiorentina lo ha eliminato: serve la stoccata decisiva, quella per far spalancare, a Firenze, le porte del paradiso.

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