A caccia della settima vittoria ora la stagione viola può svoltare
Battere i turchi al Franchi farebbe raggiungere alla squadra il record in Europa. E darebbe un’altra spinta al gruppo. A caccia di primati anche gli attaccanti
FIRENZE. Qui si fa la storia e non è un modo di dire. Qui, cioè al “Franchi” stasera nella partita contro il Sivasspor, che rappresenta l’andata degli ottavi di finale di Conference League: il superamento del turno è ciò che conta di più, ma nella ricerca di una vittoria possibilmente larga che possa permettere alla squadra viola di ipotecare il passaggio, c’è dentro la caccia di un record che migliori a sua volta un record già raggiunto. Tutto in una sera, tutto in una partita, anche se il compito non si esaurisce nei novanta minuti a Firenze: compito e record potrebbero essere spostati fino al ritorno in Turchia ed è la speranza/aspettativa/progetto di Terracciano e compagni. Una cosa per volta. Intanto, perché è appuntamento con la storia? Battendo il Sivasspor, la Fiorentina otterrebbe la settima vittoria consecutiva in Conference League e si tratterebbe della striscia più lunga ottenuta in un torneo Uefa, migliorando le sei vittorie tra fase a gironi e 16esimi già messe insieme con il 3-2 sul Braga nel ritorno del turno precedente che hanno aggiornato il record delle cinque di fila conquistate dalla Fiorentina di Prandelli nella Champions League 2009-10: quella, per intendersi, dell’uno-due rifilato al Liverpool che fece impazzire di gioia i tifosi gigliati nel ritorno ad Anfield, intervallato dal doppio ko inflitto al Debrecen e dal successo sull’Olympique Lione.
Totale, appunto cinque vittorie ottenute nel raggruppamento, che proiettarono la formazione viola agli ottavi di finale della famosa partita di Monaco di Baviera contro il Bayern e soprattutto del famigerato arbitraggio del norvegese Ovrebo con il gol convalidato a Klose in fuorigioco di più di un metro. Tornando ad oggi, il gol di Cabral ha completato la rimonta, consentito il sorpasso ai danni dei portoghesi e confezionato il nuovo record che la Fiorentina proverà a battere stasera. Proverà a battere sé stessa.
Un’altra vittoria e il record sarà spostato in avanti, avvicinando nel contempo la squadra di Italiano ai quarti di finale di Conference League che poi, come detto, è il vero bersaglio di questa gara e di quella che ci sarà tra una settimana in Anatolia per dare sostanza a un sogno di nome Conference League, al di là di primati e celebrazioni numeriche che vanno bene solo se accompagnati da un risultato pratico. Un’altra vittoria conquistata nella partita d’andata col Sivasspor non solo rivaluterebbe il conto di quelle consecutive fino a quota sette, ma considerando i playoff di agosto col Twente farebbe salire addirittura a otto il numero dei successi in una singola edizione di un torneo col marchio Uefa nella storia della Fiorentina.
Tutto ha avuto inizio con il 2-1 sul Twente ad agosto al “Franchi”, utile poi per proseguire nella manifestazione che si concluderà a inizio di giugno con la finale di Praga: è stato il primo sigillo, a cui hanno fatto seguito i quattro nella fase a gironi dopo l’avvio col freno a mano tirato (1-1 in casa con l’Rfs Riga, seguito dal clamoroso tonfo in casa del Basaksehir) e i due già ricordati nel doppio confronto col Braga.
Totale, in questo caso: sette. Ovvero, record (ché sempre di quelli si parla) pareggiato rispetto alle stagioni 2013-14 e 2014-15, quando la Fiorentina allora allenata da Montella si “fermò” a sette successi complessivi in entrambe le volte disputando l’Europa League.
La Fiorentina ha già eguagliato quel record e adesso prova a superarlo per stabilirne uno assoluto, e modo migliore non c’è per qualificare un percorso che scriverne – sul campo – qualcosa che rimarrà per sempre e che rappresenterà il punto più alto fino al momento in cui non ci sarà chi riuscirà a superarlo.
E chissà che non possa essere la stessa Fiorentina di Italiano, visto e considerato che è già stata capace di inserirsi nella storia viola prima affiancando e poi superando due versioni certo non banali della squadra di questo club come quelle affidate a Prandelli e Montella. E se la Conference League non è l’Europa League e men che mai la Champions League cambia poco o nulla: il palcoscenico è importante, il rilievo pure, le difficoltà non secondarie. Essere protagonisti è un merito che prescinde dalla “nobiltà” della competizione, perché quel merito lo conferiscono i numeri che rimangono negli annali. Così, già che c’era, la formazione di Italiano ne ha un altro di numero da mettere in bella mostra ed è il 23: sempre playoff di agosto compresi, sono i gol segnati finora da Jovic (capocannoniere attuale di Conference, tra le altre cose da sottolineare), Cabral e tutti quelli che hanno partecipato alle marcature per stabilire già il top di reti segnate in una singola edizione di torneo Uefa a cui ha partecipato la squadra viola nei suoi quasi cento anni di vita.
E allora sì che stasera si fa la storia al “Franchi” e si fa con altri possibili record per spostare il traguardo sempre più in là: perché l’appuntamento vero con la storia è datato 7 giugno e Italiano i suoi hanno una voglia matta di essere presenti alla Eden Arena di Praga. Quella sì che sarebbe la Storia con la s maiuscola per la Fiorentina.
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