Il Tirreno

Firenze

Si fa sul serio

La Fiorentina fa le prove d’Europa: raffica di amichevoli internazionali

Francesca Bandinelli
La Fiorentina fa le prove d’Europa: raffica di amichevoli internazionali

Primo test dell’estate contro i turchi del Galatasaray. Dodô sogna il debutto, Jovic vuole ritrovare subito il gol

3 MINUTI DI LETTURA





Prove generali per l’Europa. Dopo i quattro test amichevoli di Moena (28 gol realizzati, con Jovic capocannoniere, e una rete incassata, col Trento) , adesso l’asticella si alza in maniera verticale. Aumenta il coefficiente di difficoltà dell’avversario – si comincia col Galatasaray (domenica 31 luglio alle 18) e si finisce col Real Betis -, mentre si continua a scendere in campo in pratica ogni tre giorni per mettere nelle gambe tutti la giusta dose d’energia in vista dell’inizio della stagione.

Lo stress test più probante sarà soprattutto quello in difesa: Milenkovic, sempre al centro delle voci di mercato, dovrà essere l’uomo chiamato a dettare i tempi, a farsi cerniera, insieme a Igor, a protezione della porta. È possibile che tra i pali cominci Terracciano, ma Gollini è pronto a farsi strada giorno dopo giorno: vuole farsi garante dei sogni viola, provando anche a convincere la dirigenza a riscattare prima del tempo il suo cartellino e l’unica strada possibile è quella del lavoro.

Chi spera di ritagliarsi uno spazio, tornando così a vivere l’adrenalina di una gara (per quanto amichevole) è il brasiliano Dodô: sulle Dolomiti ha fatto solo qualche sgambata sul sussidiario, guardando i compagni da fuori. Adesso è pronto per calarsi nelle nuove dinamiche di gioco: certo, Venuti - che sabato 30 luglio ha lavorato a parte - ha il vantaggio di conoscere alla perfezione il disegno tecnico dell’allenatore e di aver cominciato, di fatto, la preparazione con quasi due settimane di anticipo rispetto al laterale arrivato dallo Shakhtar, ma Dodô ha iniziato la sua rincorsa, pronto al sorpasso definitivo.

Nel mezzo, l’altro ballottaggio è quello tra Amrabat, in leggero vantaggio, e Mandragora: a dire il vero, questo sarà uno degli eterni tormentoni che accompagnerà l’intera stagione alle porte. Il marocchino ha ritrovato un nuovo equilibrio, mettendo finalmente i panni del giocatore capace di fare la differenza nei panni di “direttore d’orchestra”e ora vuole dimostrarlo. Il piede vellutato di Mandragora, invece, potrà trasformarsi in risorsa soprattutto da palla inattiva: in questi giorni ha lavorato molto sulle conclusioni, mostrando un repertorio decisamente interessante. Si è calato subito nelle maglie di gioco della nuova squadra, quasi come fosse sempre stato lì, e ora tocca a lui provare a spodestare quell’Amrabat che già nella coda della passata stagione ha saputo conquistarsi lo scettro.

Davanti, Jovic punta a far sbiadire del tutto il ricordo dell’ultimo rigore fallito. Sulle Dolomiti aveva segnato sempre, ogni volta che era sceso in campo: con la Triestina si è lasciato ipnotizzare dal portiere avversario ed è rimasto a bocca asciutta. C’è da recuperare il tempo perso, anche per dare una risposta concreta al suo allenatore, che prima di lasciare Moena ne ha pizzicato le corde dell’orgoglio. Il tempo ormai scorre velocissimo: mercoledì 3 agosto ci sarà la Nazionale del Qatar, poi gli spagnoli del Real Betis (il 6 agosto, a Siviglia) . Il debutto in campionato è dietro l’angolo: si comincia il 14 agosto con la Cremonese, poi sarà subito Europa. La prova generale è arrivata e l’imperativo è sempre il solito, vincere. Anche d’estate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia Mondo
La terra trema

Forte scossa di terremoto a Napoli: panico in città, evacuata l’università, altre scosse nel primo pomeriggio

Sani e Belli